Reggina, sul marchio è scontro frontale tra la Fenice Amaranto e Falcomatà

La Fenice Amaranto ignora l'appello del Sindaco Falcomatà e partecipa all'asta per rilevare la storia e il marchio della Reggina: è il primo impegno del business plan che viene rispettato

StrettoWeb

E’ scontro frontale, ormai aperto e totale, tra la Fenice Amaranto e il Sindaco Falcomatà. No, il primo cittadino non ha affatto deciso di partecipare all’asta per il marchio della Reggina per poi concederlo alla società di Ballarino, che invece sfiderà proprio il Comune (oltre che Bandecchi) all’asta di dopodomani, mercoledì 29 maggio. Questa mattina, per la Fenice Amaranto, a presentare l’offerta “irrevocabile” per l’acquisizione del lotto unico della Reggina 1914 tra cui la storia, il marchio e il palmares, sono stati il Presidente Virgilio Minniti, il Club Manager Giuseppe Praticò e Fabrizio Condemi, commercialista e revisore legale, storico super tifoso amaranto rimasto tra i pochi moicani a difendere Saladini e accusare Gravina, la FIGC, la Lega, i Tribunali, l’Agenzia delle Entrate, l’INPS, Cellino, il Brescia, i poteri forti, i marziani e l’universo mondo per la mancata iscrizione alla scorsa serie B e adesso al fianco della Fenice.

A certificare di aver depositato l’offerta in tribunale, un comunicato stampa ufficiale del club che recita: “Il sogno amaranto deve continuare, questo ulteriore passo verso l’identità e la tradizione deve rappresentare un momento di ripartenza per la Reggina e per la Reggio Calabria sportiva. Vorremo realizzare il desiderio di tutto il popolo amaranto, ci è stato chiesto a gran voce dai nostri splendidi tifosi per tutto il campionato e noi, come loro, lo vogliamo fortemente“.

La Fenice Amaranto, quindi, sta operando in piena coerenza con il mandato ricevuto: per una volta tanto, e forse per la prima volta, sta mantenendo l’impegno assunto nel business plan, provando a diventare davvero Reggina. A tal proposito, il patron Ballarino ha rinviato proprio al 30 maggio, quindi dopo l’esito dell’asta per il marchio, ogni valutazione di tipo tecnico. Dopo le ottime performance di fine stagione, sarà più difficile dare il benservito a mister Trocini e secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni, Ballarino sta valutando di confermare il mister e licenziare il DS Pellegrino (i due sono incompatibili, come scriviamo da mesi). Anche questa – come abbiamo scritto in tempi non sospetti – ci sembra la scelta più giusta, nel contesto della mediocre prospettiva di un’altra serie D senza risorse economiche, in quanto Trocini ha fatto miracoli con un organico di valore di gran lunga inferiore rispetto al risultato, pur molto modesto, ottenuto sul campo. Ma senza attaccanti e con gravi handicap anche a centrocampo non si poteva pretendere di più dall’allenatore, che i super esperti di calcio reggini hanno persino criticato per gran parte della stagione additandolo come responsabile dei cattivi risultati di una squadra che invece soltanto grazie al mister è andata ben oltre rispetto a quanto avrebbe ottenuto con gli stessi calciatori allenati da un altro tecnico.

Lo scontro frontale con Falcomatà

L’elemento dirompente delle ultime ore è la totale spaccatura tra il Sindaco Falcomatà e la Fenice Amaranto. Falcomatà, la scorsa settimana, annunciando la partecipazione del Comune all’asta, aveva rivolto un appello proprio alla Fenice a non partecipare all’asta per non ostacolare il Comune. Appello che evidentemente la Fenice non ha recepito. Anzi. Rumors parlano di pugni sui tavoli, facce cupe e urla di rabbia come reazioni della dirigenza della Fenice alle parole di Falcomatà.

Tuttavia che Ballarino sarebbe stato scaricato proprio da chi qui lo aveva voluto e portato, su StrettoWeb lo avevamo scritto in tempi non sospetti con la lettera del 12 settembre scorso in cui scrivevamo:

Alla fine, Ballarino, gliel’ho già accennato e un giorno me ne darà atto perchè glielo sto dicendo in tempi non sospetti: tutti quelli che l’hanno messa in questa situazione se la prenderanno con lei. Vedrà. Sarà il loro perfetto parafulmine.

Un particolare dettaglio sulle posizioni in seno all’Amministrazione Comunale emerge dalla circostanza del vice Sindaco Paolo Brunetti, da sempre molto vicino alla Fenice nonché regista dell’operazione dello scorso settembre, unico Assessore assente nella riunione di Giunta in cui Falcomatà impegnava l’ente a partecipare all’asta per il marchio, andando così a “disturbare” la Fenice (quindi gli amici del suo vice Sindaco). Dopotutto per una stagione intera Brunetti e la sua Amministrazione si sono sgolati a spiegare come e perchè la Fenice fosse la Reggina, invitando i tifosi a sostenerla e vomitando fango e veleno contro chi li contestava, e adesso invece tentano di strappargli la possibilità di diventare davvero la Reggina. Stavolta a non rispettare gli accordi dello scorso settembre è il Comune. Ma almeno avesse un buon motivo per farlo…

Condividi