Reggina, a Vibo l’incontro Ripepi-Ballarino: “perché mi massacri?”. E il Consigliere risponde così

Incontro casuale oggi a Vibo Valentia tra il Consigliere Massimo Ripepi e il patron e DG della Fenice Amaranto Nino Ballarino

StrettoWeb

Massimo Ripepi ha incontrato Nino Ballarino. Il Consigliere Comunale lo ha detto nella diretta di questa sera, dopo essere tornato da Vibo. Ripepi era infatti presenta allo stadio “Luigi Razza” per assistere alla vittoria della Fenice Amaranto in casa della Vibonese. A margine dell’incontro, per caso, l’esponente di Rivoluzione Rheggio ha incrociato il patron e DG della società e i due hanno avuto un confronto, cordiale ed educato

“Ballarino mi ha detto: ‘ma tu mi massacri sempre. Ci dovevamo vedere…’. Io gli ho detto che non si è comportato bene quella volta a Palazzo San Giorgio (quando disse che dopo di lui non deve parlare nessuno, ndr), lui mi ha detto che ho capito male. Poi gli ho precisato che io non ce l’ho con lui, ma con gli amministratori, che hanno scelto lui per una capacità e capienza economica non idonea alla piazza di Reggio Calabria. Poi se mi devo pure sentir dire che vanno in B o C e tutte le cose del business plan, non ci sto”, ha detto Ripepi.

Poi Ripepi ha continuato. Ballarino mi ha detto ridendo: mia figlia ce l’ha con te, se ti vede ti ammazza. Devo dire che con me è stato molto cordiale, non ha mai alzato i toni, e neanche io. Però questa cosa non cambierà mai l’azione rispetto a ciò che si deve fare. Sia se vinciamo i playoff e andiamo in Serie C, sia se non lo facciamo. Con Ballarino però non abbiamo parlato del marchio Reggina”, ha aggiunto.

“Versace ha detto cose che non mi sono piaciute”

Poi la discussione si è spostata su Versace: “ho sentito delle cose che ha detto il Vice Sindaco metropolitano che non mi sono piaciute. Ha detto che non ci devono essere interferenze da esterni, ma nessuno parla chiaro, parlano in politichese. Ha detto che il marchio deve andare a chi deve andare, non deve uscire fuori da Reggio. Ma come? L’avete data voi a quelli di Catania. Poi ha detto che oggi a Vibo c’era qualcuno che tifava affinché la Fenice perdesse? Ma chi? Perché non dite chi? Perché non fate nomi? Che fai come Brunetti, un coniglio, che non fa i nomi? Se ti riferivi a me, io ho gioito del risultato della Fenice. Quasi quasi quindi ora Bandecchi è considerato come il disturbatore. Ma perché se lo acquista il Comune non è un’interferenza? Bandecchi è un disturbatore, coi soldi suoi e neanche dell’Unicusano, e Falcomatà coi soldi nostri no?”.

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