La forza di una mamma reggina: il suo bimbo con epilessia ha vinto i Giochi Matematici della Bocconi | VIDEO

Un bambino reggino ha vinto i Giochi Matematici della Bocconi nonostante l'epilessia: il racconto della mamma e l'intervento de "Il Centro"

StrettoWeb

Ormai da diversi mesi su StrettoWeb stiamo ponendo l’accento sul delicato tema della salute dei bambini, concentrandoci in particolare sui casi relativi a problemi legati alla sfera dell’apprendimento. Lo abbiamo fatto raccontando realtà del territorio di Reggio Calabria, ascoltando il parere degli esperti, dando consigli su come riconoscere possibili segnali e campanelli d’allarme. Oggi vogliamo raccontare il punto di vista strettamente personale di una famiglia con un figlio con problemi neurologici.

È la storia di una mamma reggina, della sua testardaggine, del suo amore, della sua resilienza. La donna ha scelto di raccontare la propria esperienza e quella di suo figlio chiedendo solo, per ragioni di privacy, di tenere private le identità di entrambi. Una decisione che abbiamo scelto di condividere nella nostra intervista.

La diagnosi superficiale e il sesto senso di una mamma

Il racconto inizia a scuola, le difficoltà hanno iniziato a manifestarsi già in prima elementare: esplosioni di rabbia, disattenzione, comportamento, a tratti, anche violento che rischiava di mettere a repentaglio la sua salute e quella dei compagni che gli stavano attorno. La cosa strana è che dopo tali comportamenti il bambino non riusciva a rendersi conto di cosa fosse successo e giurava di non essere stato lui.

Possibile che il problema non fosse solo comportamentale ma anche cerebrale? Non secondo i medici. “Mi veniva spesso detto che ero una mamma ansiosa – racconta la donna – La prima diagnosi era quella di un bambino normalissimo, con un problema di ADHD”.

Eppure, la mamma non voleva arrendersi a una diagnosi così diversa dalla realtà che lei e suo figlio vivevano ogni giorno. La donna ha deciso di chiedere l’aiuto degli esperti de “Il Centro”, giovane realtà di Villa San Giovanni che si occupa della valutazione e della cura dei disturbi dell’apprendimento nei pazienti più piccoli.

Dopo diversi esami, la dottoressa Longo, psicologa e fondatrice della struttura reggina, si è resa conto della possibilità di un’anomalia della parte prefrontale del cervello. Il sesto senso della mamma aveva colto nel segno. Concordata una visita presso l’Ospedale Bambin Gesù di Roma, dagli esami è venuto fuori che il bambino soffrisse di crisi epilettiche che si manifestavano in una fase di coscienza.

Il problema andava a influire sulle aree del cervello che regolano il comportamento, il controllo degli impulsi, l’attenzione, la pianificazione, il linguaggio, la regolazione emotiva (da qui le crisi di rabbia). L’azione del bambino era quindi involontaria e inconsapevole.

Un bambino più intelligente della media

Rientrata a Reggio Calabria, la famiglia ha seguito una terapia specifica presso “Il Centro”. Durante le sedute, la dottoressa Longo ha notato che il piccolo paziente avesse un vocabolario decisamente più ampio rispetto a un normale bambino di terza elementare, lo stesso valeva per le capacità logiche. Possibile che ci si trovasse di fronte a un soggetto con plusdotazione, ovvero con un Q.I più alto rispetto alla media? Possibile che gli stimoli proposti a scuola lo annoiassero e la disattenzione derivasse da questa situazione?

Di comune accordo con i genitori è stato deciso di eseguire una valutazione del funzionamento cognitivo con uno strumento psicodiagnostico (WISCH IV): dagli esami è venuto fuori che il bambino è plusdotato, ha un’intelligenza più alta della media. A questo punto, la dottoressa Longo ha contattato gli insegnanti per stilare un piano didattico personalizzato, in linea con le necessità del piccolo per limitare disattenzione e iperattività.

Diagnosi, patologia e riabilitazione: l'intervento della dottoressa Longo

La vittoria dei Giochi Matematici

A testimonianza della buona riuscita della terapia c’è un piccolo, grande, traguardo che ha sorpreso tutti. Nei mesi scorsi, il bambino ha partecipato ai Giochi Matematici d’autunno indetti dalla Bocconi arrivando primo. “Avevo paura che facendolo partecipare non riuscisse e si creasse un disagio – racconta la mamma – Lui ha partecipato tranquillamente, non me lo aspettavo. Era felicissimo quando abbiamo ricevuto l’e-mail, è stato bello per lui. Mi ha detto: ‘non lo so se ho fatto bene, mi piacerebbe essere sul podio, sicuramente i miei compagni che sono più intelligenti di me lo saranno. E invece… è stata una bella soddisfazione!”.

La nostra storia non può che concludersi con un messaggio rivolto ai genitori che possono ritrovarsi nella stessa situazione: “spesso ci viene detto: ‘sei una mamma ansiosa, stai tranquilla, crescendo poi passerà’. Non è vero. Se c’è una problematica va affrontata quando sono piccoli, quando crescono non è detto che si possa recuperare. Affrontate il problema, capite: c’è chi lo accetta e chi no. Andate dalle persone giuste. I bambini si possono e si devono aiutare. Si può fare: io e mio figlio ne siamo la testimonianza”.

Il racconto della mamma: come un bambino reggino ha vinto i Giochi Matematici della Bocconi
Condividi