Fiumi di turisti, posti letto esauriti, code in Aeroporto: così Reggio Calabria diventa una Città Turistica. E lo merita davvero

L'arrivo di Ryanair ha portato a Reggio Calabria migliaia di turisti già solo nel primo mese, e tutti i posti letto sono già prenotati per tutta l'estate: è la vocazione naturale della città, che adesso non deve perdere questa grande occasione

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StrettoWeb

No, non stiamo sognando. E’ tutto vero. E’ che se ne parla poco, troppo poco, ma Reggio Calabria sta vivendo un momento magico sotto il profilo del turismo. La città è letteralmente invasa da migliaia di visitatori come mai era successo prima nella storia della città, neanche negli anni migliori del “modello Reggio” quando Rtl trasmetteva tutta l’estate dal Lungomare e quando mostre, concerti e spettacoli di altissimo spessore culturale attraevano visitatori da tutto il Paese in quella che tra 2004 e 2010 era la città emergente del turismo italiano.

Si parlava di “Reggio città turistica” in quegli anni, nascevano numerose strutture ricettive, sempre con uno scetticismo di fondo. Ma chi ve la fa fare, ma nelle periferie c’è il degrado, ma poi che ci vengono a fare a Reggio, cosa c’è di bello da vedere? Erano questi i toni che smontavano i sognatori. Eppure quei turisti che arrivavano in città la apprezzavano eccome: il Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia con i Bronzi di Riace, il Castello Aragonese, il Duomo con il suo bellissimo Museo Diocesano, il Piccolo ma straordinario Museo San Paolo, gli scavi di piazza Italia e adesso anche piazza Garibaldi, le Mura Greche e le Terme Romane, il Teatro Cilea e la Pinacoteca, i parchi archeologici sparsi in tutta la città, il Lungomare con i suoi Lidi e Gazebo che l’hanno trasformato in un paradiso per i giovani in cerca di divertimento e svago, il tutto associato alle prelibatezze gastronomiche, al clima gradevole, all’irripetibile scenario panoramico dello Stretto con l’Etna lì in fondo oltre il Lungomare, l’hinterland mozzafiato da Scilla a Pentidattilo.

Il punto non è se Reggio possa essere una Città Turistica. Il punto è che Reggio deve essere una Città Turistica. Dovrebbe esserlo, deve diventarlo: è la sua vocazione naturale. E in questi giorni sembra che lo sia davvero. Il merito è tutto dell’operazione Ryanair condotta con grande brillantezza dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto: ha rilanciato l’Aeroporto dello Stretto, adesso ci sono voli che atterrano e decollano in continuazione e la città è zeppa di stranieri che arrivano dall’Inghilterra, dalla Germania, dalla Spagna, dall’Albania e dal resto d’Italia per ammirare le bellezze della città.

Aeroporto di Reggio Calabria mai così vivo: volo Ryanair appena atterrato mentre volo ITA sta per decollare

E ne rimangono stupiti. La apprezzano eccome, la nostra Reggio. Perché i turisti non vedono il degrado delle periferie. E neanche la spazzatura a Sbarre o le buche a Santa Caterina. Il turismo non vive i problemi della quotidianità dei residenti, e i reggini dovrebbero saperlo perchè basterebbe pensare quanto apprezzano viaggiare in città zeppe di problemi analoghi come Roma, Napoli, Palermo. Ma se tra le località turistiche più ambite ci sono Sharm el-Sheikh, in Egitto, o Cancun, in Messico… avete idea di che roba c’è lì intorno, fuori dai villaggi turistici?

Sì, il turismo è un grande paradosso. I turisti vogliono vedere il bello, si soffermano nella meta soltanto pochi giorni e rimangono avvolti in visite guidate, percorsi organizzati, tra l’altro spesso e volentieri senza badare a (troppe) spese e quindi con tutti gli agi possibili e immaginabili. Ecco perchè non notano, né tantomeno se ne preoccupano, di quelli che sono i problemi dei residenti. Ecco perchè Reggio Calabria può essere, e in questi giorni è diventata, un’ambita meta turistica anche se la raccolta dei rifiuti non funziona, anche se il manto stradale è malmesso, anche se l’acqua arriva a fatica nelle case, anche se l’Amministrazione comunale è inefficiente, anche se i servizi non funzionano, anche se le tasse locali sono alle stelle. Ma che volete che gliene importi a un turista di quanto a Reggio paghiamo la TARI, di quanto costa un’ora sulle strisce blu o di quanto sia alto il tasso di disoccupazione giovanile in questa città?

Forse, però, pensare che i turisti non debbano venire a Reggio perchè la città è inefficiente per i propri cittadini è soltanto l’ennesima trovata per fare disfattismo. Per farci male da soli, per sparlare della nostra città. In verità al contrario Reggio sta vivendo un momento storico, che sarà molto più di un momento perchè la buona politica sta rilanciando l’Aeroporto in modo strutturale, Ryanair addirittura aumenterà le rotte e rimarrà anni – se non per sempre – ad operare da questo scalo. Poi c’è la prospettiva del Ponte sullo Stretto che apre scenari completamente nuovi per la città, innanzitutto in termini economici per il lavoro e l’indotto dei cantieri, e poi soprattutto per il turismo e per i collegamenti una volta completata l’opera che attirerà milioni di turisti e consentirà di viaggiare con la Sicilia come se la città facesse parte dell’isola (quindi in 10 minuti d’auto e di treno con Messina, un’ora di auto e 45 minuti di treno con Catania, 2 ore e mezza di auto e di treno con Palermo) oltre ad avere l’alta velocità ferroviaria anche verso Nord, e quindi raggiungere Napoli in tre ore e Roma in 4 ore con un Frecciarossa.

Foto di Fulvio Mazzotta

La verità è che questa straordinaria operazione turistica, iniziata un anno fa con gli investimenti voluti da Giusi Princi per promuovere i Bronzi di Riace in tutto il mondo con campagne mirate ai circuiti turistici e poi decollata con l’arrivo di Ryanair, non l’ha orchestrata la sinistra e quindi sta passando sotto traccia. E’ vero che il Comune non sta facendo nulla per accogliere i turisti al meglio, per fargli trovare una città pronta e attrezzata. Ed è anche vero che sulla comunicazione c’è l’ostruzionismo più totale: già immaginiamo le celebrazioni se Ryanair l’avesse portata il Pd, si parlerebbe di “nuova primavera“, di “buongoverno che fa rinascere una città” e altri slogan utili solo ad autocelebrarsi.

Intanto però tutti gli alberghi e i B&B sono completamente esauriti fino a settembre. E’ praticamente impossibile trovare un posto letto per i prossimi tre mesi in città, e anche questo non era mai successo prima. Questi sono i fatti. Adesso dovranno essere i reggini a rimboccarsi le maniche per accogliere i turisti come si deve: sta alla città sfruttare la nuova occasione imprenditoriale. Negozi di souvenir, botteghe artigiane, visite guidate su trasporti leggeri, tour operator, locali, strutture ricettive e tutto ciò che ha a che fare con il turismo ha oggi uno spazio enorme per chi vuole iniziare adesso una prospettiva di business. E stavolta è uno spazio sano, non come quando – con l’abominio del Superbonus – tutti si sono inventati imprenditori edili e adesso si lamentano se stanno fallendo.

Il turismo porterà milioni di euro a Reggio Calabria, nelle tasche di chi ci saprà fare e non certo in quelle Comunali. Non attendiamo quindi che siano Sindaci e Assessori a fare ciò che possono fare imprese e cittadini: loro non lo faranno in ogni caso. Trasformiamo noi stessi la nostra città in una realtà turistica: Reggio custodisce bellezze straordinarie capaci di incantare il mondo intero. E’ il dono più grande che abbiamo, è il momento giusto per valorizzarlo come merita con la forza del lavoro, con la voglia di rimboccarsi le maniche, senza piangersi addosso, lamentarsi e dare la colpa sempre ad altri. Quei turisti sono la migliore e più grande risorsa per Reggio. Reggio deve approfittarne: porteranno lavoro, porteranno ricchezza. Scorrete la fotogallery in alto a corredo dell’articolo: non è un sogno. E’ Reggio oggi, ieri, domani. Ed è tutto vero.

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