Reggio Calabria, rione Marconi una bomba a orologeria

Il quartiere della periferia Sud della città di nuovo invaso di immondizia e rifiuti pericolosi

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StrettoWeb

Rione Marconi, una bomba a orologeria. Sono sfiniti e preoccupati i residenti del quartiere della periferia Sud di Reggio Calabria per i cumuli di immondizia abbandonati da qualche incivile di fronte alle abitazioni, per la strada, al campetto giochi ed è davvero terribile il fetore con il quale devono convivere ogni giorno.

Micro discariche a cielo aperto “ornano”, un rione popolato da adulti, giovani e tanti anziani che, puntualmente, “chiedono all’Amministrazione comunale di intervenire in maniera definitiva con bonifiche e sanzioni a chi deturpa la zona”.

“Nonostante ci sia la rete per non far gettare rifiuti nell’ex area sosta bus, barbari maleducati lasciano, notte e giorno, sacchi ed ingombranti – denunciano i residenti -. E’ una storia che si ripete, puliscono e dopo qualche ora, torna ad essere di nuovo pieno di rifiuti. La situazione non è più sostenibile, bisogna porvi rimedio. E’ necessario che le Istituzioni a tutti i livelli si facciano carico di un problema che interessa direttamente la salute di migliaia di persone”.

E tra i cumuli di spazzatura, spiccano rifiuti speciali, pericolosi ed è difficile pure avvicinarsi per fotografarli perché l’aria è davvero irrespirabile.

“Non possiamo più accettare questa attività illecita di sversamento di rifiuti  in un quartiere della città che doveva essere invece, un fiore all’occhiello – postillano all’unisono gli abitanti -.  Qui, è sempre un’emergenza rifiuti e questa “bomba” andrebbe disinnescata con una radicale bonifica, un controllo massiccio da parte degli organi competenti e sanzioni salatissime per chi non rispetta la comunità e, soprattutto, non ama Reggio”.

I cittadini temono che quei cumuli sparsi per il rione creino, col tempo, disastri e danni irreparabili anche perché “dai rifiuti abbandonati in strada, si può constatare una ritrosia di alcuni ad effettuare la raccolta differenziata e l’intenzione magari di chi non è in regola con la TARI, di voler distruggere ciò che invece, andrebbe salvaguardato”.

 

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