Il ritorno di Inzaghi a Reggio Calabria, il libro e le battute con Foti: “Milan? Aspettavo la Reggina”

Pippo Inzaghi a Reggio Calabria un anno dopo per presentare il suo libro "Il momento giusto": aneddoti, ricordi, battute, la Reggina, Lillo Foti e non solo

Presentazione libro Inzaghi all'Odeon
StrettoWeb

Pippo Inzaghi a Reggio Calabria, un anno dopo. Proprio a un anno da quel gol di Canotto in Reggina-Ascoli e da quell’urlo liberatorio. Oggi Superpippo è al CineTeatro Odeon per presentare “Il momento giusto”, il suo libro uscito nelle edicole proprio un annetto fa. Una chiacchierata bella e leggera con Giusva Branca, che lo introduce con una frase romantica, prima di presentarlo. E parte, scontato, un super applauso e il coro “Pippo, Pippo, Pippo!”. 

“Felice di essere qui, è sempre emozionante”, esordisce il mister col sorriso. Partendo, ovviamente, dalla fine. Dall’ultima gara amaranto in casa del Sudtirol: “se avessimo passato la partita di Bolzano saremmo arrivati in fondo, ero pronto a giocare subito lunedì col Bari. Poi pensavo ai 50 anni festeggiati sotto la Curva, con il mio bambino e chi mi vuole bene… i ragazzi fecero qualcosa fantastica, con la torta. Ora l’augurio è che la Reggina torni presto dove merita. Quando firmai per tre anni era perché volevo riportarla dove merita, purtroppo è andata come è andata. Ma ora è inutile ripensare al passato, ho sempre detto che ritornerò per completare l’opera“.

Con qualche minuto di ritardo, arrivano in sala la futura moglie del mister, Angela Robusti, l’ex Presidente della Reggina Foti e sua figlia, amica di Angela. Applausi anche per Foti: “onorato della sua presenza”, ha detto Inzaghi.

Concluso il tema Reggina, si passa a quelli nazionali. “Quando giocavo erano altri tempi, ora io alleno altre generazioni. Quando giochi pensi solo di allenarti e mangiare bene. Da allenatore è più complicato perché ogni giorno devi gestire 30 giocatori, avere una parola per tutti, farti voler bene da tutti, e non è facile. Anche i giocatori magari hanno problemi a casa e c’è pure questo da evidenziare. Sicuramente mi accomuna la passione, sia da calciatore che da allenatore. A noi da calciatori davano fiducia e sapevano di potersi fidare. Ora ci sono molte più distrazioni e io dovrò tornare a fare come ha detto Spalletti, controllare i calciatori“.

Scambio di battute sui gol segnati alla Reggina. A partire da quel 29 agosto ’99: Juventus-Reggina 1-1. “Era sul filo del fuorigioco“, interviene Foti dalla platea. Poi la battuta di Inzaghi: “ho riguardato al Var ed era buono”.

La chiamata del Milan e il passaggio dalla Juve ai rossoneri. “I motivi della scelta? Però aspettavo che mi chiamasse Foti per venire alla Reggina, scherza. E ne approfitta per precisare: quando mi hanno chiamato dalla Reggina in tanti mi dicevano di non andare, invece ho conosciuto tanta bella gente. A livello umano è stato bellissimo a Reggio Calabria”. Ma poi risponde alla domanda: “al Milan ero stimato, perché con la Juve gli facevo sempre gol. Avevo 28 anni, alla Juve avevo segnato più di 100 gol, quindi poi arriva la chiamata…”.

La frase sul ritorno

Un nuovo passaggio su un eventuale, futuro, ipotetico ritorno sulla panchina della Reggina: “Me lo auguro di tornare. L’ho detto e mi piacerebbe molto, perché ci siamo fatti insieme delle serate e delle giornate bellissime, anche attraverso grandi difficoltà. Siamo stati gruppo-squadra, coi tifosi, con la Curva. A questa gente però non mi va di ingannarla. Tornerò ovviamente quando sarò sicuro e questo lo dico anche a me. Ho una famiglia, spostare tutti non è facile. Ora devo andare dove posso lavorare bene, dove far crescere i miei ragazzi. La cosa bella sono i calciatori che mi scrivono, tutt’ora lo fanno quelli della Reggina”.

La serata si conclude con il firmacopie: tantissimi fan, tra tifosi grandi e piccoli, ma anche club del Milan, si sono scattati un selfie col campione, facendosi autografare il libro.

La presentazione di "Il momento giusto": il nuovo libro di Pippo Inzaghi
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