Roccella contestata dagli studenti agli Stati della Natalità rinuncia all’intervento

Il ministro travolta dalle contestazioni allora, è andato via

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Contestata al grido di “Sul mio corpo decido io” agli Stati generali della natalità il ministro Eugenia Roccella non è riuscita a pronunciare il suo intervento. Dopo la contestazione dei giovani che hanno proseguito a lungo urlando “vergogna vergogna”, il ‘padronè di casa Gigi De Palo ha dato la parola a uno dei ragazzi. Una di loro è salita sul palco e ha letto un volantino rivendicando parole come “educazione sesso-affettiva, parole – ha detto – che non hanno avuto ascolto da nessun ministro”.

E poi ha aggiunto: “Sui nostri corpi, decidiamo noi. L’attuale governo decide di convocare questo convegno mentre nessuno del governo, in un anno, ha risposte alle nostre richieste. Non ci stiamo alla triade Dio-padre-famiglia“. De Palo ha però specificato che “l’evento è convocato da una Fondazione e non dal governo“. Quando la ragazza ha terminato di leggere il volantino ed è scesa sul palco, il ministro Roccella ha provato di nuovo a pronunciare il suo intervento ma a quel punto sono ripresi i “vergogna, vergogna” dei giovani.

Il ministro ha commentato dal palco: “Nessuno ha detto che qualcun altro decide sul corpo delle donne, anzi siamo qui proprio perché oggi le donne non decidono fino in fondo del proprio corpo, se possono avere figli“. Il ministro travolta dalle contestazioni allora, è andato via.

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