San Giovanni in Fiore intitola una piazzetta a Peppino Impastato | FOTO

Succurro: "grazie a a quanti credono che la cultura, la memoria e la partecipazione possano servire a sconfiggere l'omertà"

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“Abbiamo intitolato una piazzetta alla memoria del giornalista e attivista antimafia Peppino Impastato, nel giorno dell’anniversario della sua morte. La libertà e la verità si alimentano con la memoria e con l’esempio: di Peppino, per il coraggio di difendere la bellezza e pulizia del proprio territorio denunciando e contrastando l’orrore della mafia; di sua madre Felicia, per aver sconfitto la mafia con la forza illuminata dell’amore materno. Lo dichiara Rosaria Succurro, primo cittadino di San Giovanni in Fiore.

“La giornata di oggi, tra la palestra della scuola Dante Alighieri e il largo dell’isola pedonale dedicato a Impastato, è stata indimenticabile: per la testimonianza straordinaria di Lucia Sardo, l’attrice che ha interpretato Felicia nel film “I cento passi”; per i racconti e le riflessioni profonde del giornalista e scrittore Arcangelo Badolati e del colonnello Dario Pini, comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Cosenza”.

“Per il sentito ricordo di due donne della nostra città da parte del professore Giovanni Iaquinta, che ha parlato del coraggio e dell’isolamento di Immacolata Guzzo, madre di Pino Loria, mai più ritrovato, come della compianta Serafina Mosca, madre di Antonio Silletta, ucciso e poi carbonizzato dalla ‘ndrangheta; per la partecipazione e attenzione di tanti giovani, dai bambini della Primaria ai liceali. Grazie di cuore agli allievi dell’Artistico, i quali hanno realizzato un’opera di pregio che rilancia il messaggio di Peppino sul valore intellettuale, civile e morale della bellezza”.

“Grazie di cuore alla dirigente della scuola Dante Alighieri, Loredana Lamacchia, e alla dirigente dei Licei, Angela Audia, ai docenti e ai ragazzi presenti. Grazie di cuore all’attrice Sardo, al colonnello Pini, al giornalista e scrittore Badolati e alle forze dell’ordine e a quanti credono che la cultura, la memoria e la partecipazione possano servire a sconfiggere l’omertà, la complicità e le organizzazioni criminali” – conclude Succurro.

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