Tutino in Nazionale? Cosenza sogna il suo bomber agli Europei: interviene addirittura Spalletti

Diventa virale la provocazione di Tutino in Nazionale per gli Europei, a tal punto da far intervenire Spalletti. La riflessione, però, è scontata: ma davvero?

StrettoWeb

Una provocazione e nulla più, almeno inizialmente. I social, l’entusiasmo dei tifosi del Cosenza, qualche giornale: Tutino in Nazionale per gli Europei? Perché no? La provocazione però è diventata virale, rilanciata ovunque nell’infinito e variegato mondo del web. A tal punto da arrivare addirittura alle orecchie di chi dovrebbe sceglierlo: Luciano Spalletti.

Il C.T. della Nazionale, intervenuto a a margine del World Meeting on Human Fraternity al Coni, ha parlato di attaccanti, del grande periodo di Scamacca, ed è stato interpellato proprio su Tutino: “abbiamo le nostre potenzialità. Conosco bene Tutino, l’ho allenato al Napoli, mi fa piacere che abbia fatto vedere quella che è la sua forza, però, pur tenendo in considerazione tutti, noi abbiamo a disposizione delle potenzialità da tempo“.

Tradotto? Nulla da fare. E ci mancherebbe pure. Una provocazione era e una provocazione rimane, nulla più. Solitamente un C.T. segue un percorso con determinati elementi e difficilmente cambia idea all’ultimo, scompaginando le carte. Se lo fa, è solo per casi estremi. Non di certo, con tutto il rispetto, per un attaccante che ha segnato 20 gol in Serie B. Anche perché, così, Massimo Coda avrebbe meritato di vincere Euro 2020.

Sia chiaro: la stagione di Tutino è stata esaltante, grandiosa. Valore aggiunto del Cosenza, che ne è diventata dipendente, ha segnato un gol più bello dell’altro risultando davvero il bomber miglior di questa stagione. Ma veniva da annate così così, si è rilanciato e soprattutto lo ha fatto in Serie B. Davvero, in Serie A, con un livello decisamente più alto, non c’è nulla di meglio?

Perché qui, ovviamente, si apre un’altra riflessione: 20-25 anni fa c’erano attaccanti – del livello di Scamacca – che la Nazionale non l’hanno mai vista. Merito di una Italia costretta a scegliere tra Vieri, Gilardino, Toni, Inzaghi. E spesso ne giocava solo uno. Oggi, la morìa di centravanti alimenta addirittura le speranze di convocazione per un attaccante di Serie B, che magari in Serie A potrebbe anche starci, ma davvero l’Italia non è più in grado di produrre 4-5 attaccanti migliori? Certo, se poi andiamo a guardare la classifica marcatori di Serie A, lo sconforto è dietro l’angolo: nei primi 12 non c’è un italiano; il primo è Pinamonti con 11 gol. I due potenziali titolari oggi (Scamacca e Retegui) hanno segnato rispettivamente 11 e 7 reti.

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