Calabria, il Comune sfratta la Croce Rossa: “tutte le attività sono ora a rischio”

La surreale situazione sta accadendo a Paola, dove la Croce Rossa opera da ormai 30 anni: "nessuno si è preoccupato di informarci"

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Ha del surreale, ma la storia della Croce Rossa di Paola, dopo 30 anni di attività sul territorio, rischia di non poter aiutare più nessuno. E, questo, perché il Comune ha emanato un’ordinanza di sfratto che sarà effettiva domani, 27 giugno 2024. Una situazione controversa, denunciata dalla stessa Croce Rossa paolana che spiega: “nei giorni scorsi ci siamo visti notificare un atto dal Comune di Paola in cui siamo stati intimati a liberare e abbandonare i locali siti in via Colonne 10, dove si trova la nostra sede legale e operativa”.

“Nessuno si è preoccupato di informarci

“La struttura dell’ex Istituto Professionale, di proprietà della Provincia e in comodato d’uso al Comune di Paola, è stata infatti acquistata dall’ASP nei mesi scorsi; in questo tempo, però, nessuno si è preoccupato di informarci e ci siamo visti recapitare uno “sfratto” in tempi estremamente brevi”.

Il presidente della sede paolana, Menotti Scerra, “si è recato dal sindaco di Paola (Giovanni Politano, Ndr), non appena ricevuto l’atto, per chiedere maggiori informazioni ma soprattutto un supporto ed una risoluzione a questa situazione di notevole difficoltà. Lo stesso sindaco ha comunicato la mancata disponibilità di locali e magazzini da parte del Comune di Paola, anche ad uso temporaneo”.

La questione arriva in mano agli avvocati

La Croce Rossa si è trovata costretta “a dover dare mandato al nostro legale di fiducia avv. Luigi Calabria, il quale ha richiesto una proroga per il rilascio dei locali, così da consentirci di reperire un luogo dove trasferire beni e materiali necessari per il proseguimento delle nostre attività”.

“A seguito dello sfratto resteremmo solo con una stanza all’interno del Centro Operativo Comunale di Paola di Protezione Civile, ma allo stato attuale non risulta sufficiente a svolgere tutte le attività svolte quotidianamente, né tantomeno a contenere tutte le attrezzature, presidi socio sanitari, i materiali e i beni da destinare alla popolazione vulnerabile. Questo causerà il blocco delle tante attività socio-sanitarie che promuoviamo sul territorio da oltre 30 anni”.

A rischio gli aiuti a oltre 200 persone

“Nella sede di via Colonne infatti è attivo uno Sportello Sociale che accoglie persone vulnerabili e distribuisce mensilmente pacchi alimentari e altri prodotti di prima necessità non alimentari. Sono inoltre attivi un progetto di Servizio Civile Universale, il progetto “Tutti Possono” finanziato da Regione Calabria e MLPS che coinvolge persone con disabilità motoria, e una convenzione con l’UEPE per lo svolgimento di attività di messa alla prova”.

“In totale supportiamo oltre 200 persone vulnerabili sul territorio che da adesso rimarranno senza un punto di riferimento, e ci sono da considerare anche gli oltre 100 Volontari che rimarranno senza sede. Ringraziamo il sindaco di Fuscaldo Giacomo Middea, che in seguito ad un nostro appello di aiuto, si è subito reso disponibile a risolvere questa spiacevole situazione“.

Il Primo cittadino fuscaldese si è infatti “impegnato concretamente nel rendere disponibile nel breve tempo un locale consono ed adeguato alle nostre esigenze, per poter lasciare i locali della nostra sede e riprendere le nostre attività sul territorio in favore dei più vulnerabili”.

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