Calabria, chiede un aumento ma il datore la palpeggia: denunciato

Il fattaccio è accaduto a Castrovillari all'interno di una parafarmacia: il datore di lavoro 60enne è stato sottoposto al divieto di dimora

StrettoWeb

I Carabinieri della Compagnia di Castrovillari all’esito di un’articolata attività svolta, hanno eseguito la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Castrovillari, nel Cosentino, nei confronti di F.G.F., classe ’64, indagato per il delitto di violenza sessuale, sulla base dei preliminari accertamenti compiuti, nell’ attuale fase delle indagini preliminari, del procedimento penale in corso.

Le investigazioni coordinate e dirette in prima persona dal, Procuratore della Repubblica di Castrovillari Alessandro D’Alessio, sono state attivate, in conformità a quanto previsto dalla Legge e alle direttive vigenti presso la Procura della Repubblica in materia di delitti di cosiddetto “codice rosso”, a seguito della denuncia presentata da una dipendente di una parafarmacia di Castrovillari.

Nonostante il comprensibile disagio nel raccontare la vicenda, la donna, ha raccontato che nel maggio scorso aveva richiesto un’interlocuzione con il datore di lavoro al fine di regolarizzare la propria posizione lavorativa e richiedere un aumento della retribuzione, in virtù dell’incarico ricoperto quale estetista presso l’esercizio commerciale.

In questa circostanza l’uomo, durante l’interlocuzione avvenuta in un locale interno non coperto da sistemi di videosorveglianza, dopo aver richiesto che la donna rimanesse in slip, per motivi in nessuna misura collegabili ad un’eventuale attività medica concordata, l’avrebbe dapprima palpeggiata all’altezza delle cosce per poi tentare di baciarla due volte, trattenendola per un braccio allo scopo di avvicinarle il volto.

L’indagine e le verifiche compiuti dai militari dell’Arma sono consistiti nel ricostruire l’esatta modalità dello svolgimento dell’evento sulla base dell’analisi delle immagini dell’esercizio commerciale e la comparazione delle testimonianze delle altre persone a conoscenza della vicenda.

Nel corso delle indagini, sia pure ad un livello di gravità indiziaria ed in attesa delle successive verifiche, è emerso anche il tentativo di condizionare ed orientare le versioni che le dipendenti dell’attività commerciale avrebbero fornito nell’ attività di ricostruzione della vicenda da parte degli investigatori.

Un quadro indiziario, ed in attesa dei successivi sviluppi, ricostruito analiticamente dalla Procura di Castrovillari che è stato poi riepilogato dettagliatamente nella richiesta di misura cautelare. Il Gip del Tribunale ha quindi emesso la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Castrovillari nei confronti dell’uomo, da considerarsi comunque innocente fino a sentenza passata in giudicato.

Infatti, il giudice, che ha considerato anche la versione sin qui fornita dall’indagato che è stato sottoposto ad interrogatorio durante le preliminari indagini, ha concordato con la sussistenza di un quadro di gravità indiziaria circa la verifica dell’ipotesi di accusa sin qui provvisoriamente formulata ed ha anche riconosciuto, sia pure in attesa delle successive verifiche, l’ esigenza cautelare del pericolo di inquinamento probatorio.

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