“Campo di Modena violentato”: è bufera. Poi la proposta affascinante: “ecco a chi intitolarlo”

La nota di di Maria Luisa Campolo, dell'Ufficio Coordinamento Provinciale di Reggio Calabria, riguardante il campo di Modena

StrettoWeb

“Lo Sport, quello con la S maiuscola, rappresenta una variabile importante per mantenere un assetto sociale in grado di creare un giusto equilibrio all’interno della società stessa. Sin dai tempi antichi, lo Sport ha rappresentato un momento in cui l’uomo si misura con se stesso prima ancora che col proprio antagonista. Da qui è ben chiaro l’importanza della sua pratica. Oggi conosciamo bene anche le altre finalità della pratica sportiva; a livello cognitivo oltre che sociale, inibitorio di molti stati nervosi e ansiogeni, aumento della capacità di concentrazione e non si può non menzionare il benessere fisico di cui è portatore”. Comincia così la nota di Maria Luisa Campolo, dell’Ufficio Coordinamento Provinciale di Reggio Calabria, riguardante il campo di Modena.

“Ma perché questo benessere psicofisicosociale che garantisce una qualità di vita decisamente più ottimale e più giusta, sia funzionante ha bisogno di trovare un terreno fertile capace a cogliere le occasioni migliori. Lo Sport entra perciò in un modus operandi culturale che deve cogliere gli spunti giusti perché possa entrare nello stile di vita delle persone e praticato nelle varie fasce di età e in grado di superare le barriere architettoniche per dare accessibilità a tutti”.

“Purtroppo però varie società sportive ogni anno si ritrovano a fare turnazioni paragonabili ad un’arrampicata in verticale delle pareti più scoscese e con strutture spesso gocciolanti, come è capitato in tempi non molto lontani. E intanto spazi aperti come quello del campo di Modena, per anni usato sia per partite di calcio sia per manifestazioni popolari pare ora essere oggetto di cementificazione. Incuranti e insensibili delle tradizione culturali di una intera popolazione, il campo sarà magari violentato e lasciato inerme come un fantasma nel bel mezzo di un quartiere che certamente non ha bisogno di opere inadatte e incompiute, mentre altre opere restano abbandonate a se stesse”.

La proposta: “intitolarlo a Kobe Bryant”

“Il campo di Modena dovrebbe rimanere uno spazio libero per lo sport, punto di riferimento di un quartiere e di una città e la politica dovrebbe custodire questo e ogni spazio per lo sport come uno scrigno dove i giovani possano crescere in maniera sana nel corpo e nella mente. Ricordiamo la collocazione sportiva del suddetto campo, facente parte di un triangolo tra il planet Viola e le suore Maria Ausiliatrice, luoghi frequentati da uno dei più grandi cestisti mondiali del mondo del Basket, Kobe Bryant, grandissimo atleta della Viola quando era ai vertici delle classifiche e poi giocatore alle NBA. Perché allora non intitolare il campo di Modena a Kobe Bryant che ha vissuto nel quartiere e molti lo ricordano ancora quando lui o altri suoi compagni di squadra giravano nel quartiere?”, si chiude la nota.

Condividi