In un’intervista al giornale “La Sicilia”, il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, parla della cocente sconfitta delle Europee, pensando già alle regionali. “sabato e domenica è stata una sconfitta. Lo sdoganamento nazionale è fallito. Ne prendo atto: il risultato è chiaro: inutile coltivare sogni da movimento nazionale. Ed è una constatazione irreversibile”, evidenzia De Luca. “Siamo stati travolti da una campagna elettorale trainata dalle segreterie nazionali. I risultati li hanno fatti loro nei salotti tv dove per noi non c’era posto”, sottolinea De Luca.
Sul gradimento personale: “nel rapporto fra voti di lista e preferenze dei candidati, in Sicilia sono andato meglio della Meloni: ho preso oltre il 60 per cento dei nostri 115mila voti, lei il 59 su 180mila. E la Schlein è al 30 per cento”, spiega De Luca. “Ho un consenso radicato: mezzo milione di voti, il 24%, alle Regionali, meno di due anni fa. Ripartiamo da qui e adesso mi concentro sulla Sicilia”, aggiunge De Luca.
“Sì al fronte di opposizione alle destre”
“Mi candido a presidente della Regione? Sì, ma sarei uno sprovveduto se rilanciassi oggi una corsa solitaria. C’è un fronte di opposizione alle destre? Uniamoci. Il perimetro è già delineato: chi non è al governo regionale. Senza accettare “pentiti” dell’ultim’ora. Patti chiari e amicizia lunga“, prosegue De Luca. “Io sono pronto a fare le primarie coinvolgendo tutte le forze alternative alle destre, nessuna esclusa. Misuriamoci, ma almeno un anno prima del voto. Dall’estate del 2026 dovrà cominciare una campagna elettorale in cui ai siciliani presenteremo il programma e la squadra di governo al completo”, afferma De Luca.
“Pd e M5S accetteranno? Accetteranno se vogliono evitare di sembrare un’ammucchiata e soprattutto per recuperare la credibilità persa con i siciliani dopo i tradimenti del 2022, Chinnici docet. E comunque non sarebbero primarie del fronte progressista, ma di una coalizione alternativa al governo Schifani. Io non appartengo al centrosinistra”, rimarca De Luca.
“Voglio misurarmi alle primarie”
“Non impongo la mia candidatura, ma voglio misurarmi alle primarie. Mi sembrano condizioni accettabili se volessero finalmente vincere e governare la Sicilia. Se non le accettassero? Significherebbe che i leader, quelli del “bollino Chiquita”, non daranno mani libere alle segreterie regionali. Accettando la condanna alla sconfitta. Io stavolta non faccio lo “sfascista”: li aspetto. Ma, se non vogliono le primarie, mi candido da solo“, conclude De Luca.