“Corigliano-Rossano libera”: “u guagnun” Flavio Stasi infiamma Piazza Steri

Campagna elettorale agli sgoccioli: il sindaco uscente Flavio Stasi si toglie qualche sassolino dalla scarpa... e non risparmia nessuno

StrettoWeb

Siamo alle ultime battute di questa accesa campagna elettorale per le amministrative di Corigliano-Rossano e gli animi si scaldano sui palchi e non. In una calda serata di inizio Giugno, il sindaco uscente Flavio Stasi non le manda di certo a dire. ‘U guagnun (il ragazzo), ribattezzato così per la sua giovane età, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. Il comizio di Piazza Steri entusiasma gli elettori e gli appassionati.

Il principio che porta avanti Stasi è quello della libertà. Il candidato a sindaco ribadisce la sua libertà nel candidarsi, a differenza della concorrente Pasqualina Straface, la cui candidatura pare sia stata calata dall’alto dalla Regione. La libertà di Stasi è quella di poter dire no alla pseudo-filiera istituzionale che, come lui stesso ribadisce in Piazza Steri, “non ha fatto nulla per questo territorio. Una parentesi nefasta che ha chiuso ospedali, che ha firmato per l’autonomia differenziata, che ha portato alla chiusura del Tribunale”. L’intento di Stasi è continuare sul percorso di crescita “con una classe politica dignitosa, giovane e coraggiosa. L’8 e il 9 giugno Corigliano-Rossano deve dimostrare che vuole andare avanti e non tornare indietro a 10-15 anni fa alla vecchia politica dei signori attaccati alle poltrone“.

“Una città che ora è riconosciuta per i premi alla legalità, per la trasparenza e per le azioni fatte alla luce del sole. A differenza di quanto accaduto nel 2011-2012, invece, dove l’allora Amministrazione è stata macchiata da un’onta che non può essere dimenticata. Dimostriamo di essere una comunità dignitosa, libera e autonoma e che continua ad amare la propria città senza sottostare al giogo del potere”. A concludere il comizio, il sottofondo musicale che ha accompagnato questa tornata elettorale: “tutti insieme Flavio dai, Flavio dai, Flavio dai”.

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