Doppia tragedia di migranti nel Mediterraneo: “continuano a morire nell’indifferenza”

L'intervento di Franco Corbelli (Diritti Civili) dopo la doppia tragedia nel Mediterraneo: "si assiste, impotenti e quasi rassegnati, a queste tragedie senza fare nulla di concreto per cercare di scongiurarle e fermarle"

StrettoWeb

Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli interviene dopo le ultime due tragedie nel Mediterraneo, al largo di Calabria e Sicilia, con decine di morti e dispersi tra cui anche molti bambini. Corbelli da oltre 30 anni è impegnato sul fronte dei migranti, da promotore della più grande opera umanitaria legata alla tragedia dell’immigrazione – il Cimitero internazionale dei Migranti – conosciuto e apprezzato nel mondo e in fase di realizzazione a Tarsia, in un luogo fortemente simbolico, vicino l’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di solidarietà e umanità.

L’appello

I poveri migranti continuano a morire nei tragici naufragi nell’indifferenza dei diversi Paesi e delle istituzioni europee. Si assiste, impotenti e quasi rassegnati, a queste tragedie senza fare nulla di concreto per cercare di scongiurarle e fermarle. Nelle ultime ore altri due tragici naufragi, davanti le coste della Calabria e della Sicilia, con numerosi morti e dispersi, tra cui, purtroppo, oltre 25 bambini. Una strage di innocenti che dovrebbe scuotere tutte le coscienze e indurre i vari governi e l’Ue a prendere consapevolezza di questa drammatica emergenza, che va avanti da decenni e che non si riesce a risolvere, perché manca la volontà per farlo”, dice Corbelli.

“Prevalgono interessi nazionalistici rispetto ai diritti umani universali di queste persone disperate che salgono su un barcone con donne e bambini per fuggire da guerre, persecuzioni, miseria e malattie, rischiando la propria vita che sempre più spesso purtroppo perdono inghiottite dal mare. Ho in questi 3 decenni seguito, aiutato e spesso salvato tanti di questi poveri cristi, uomini, donne e bambini. Ho fatto conoscere le loro drammatiche storie perché tutti avessero contezza della grande tragedia dell’immigrazione. Ma oltre ai tanti casi personali non sono potuto andare”.

“Io non ho il potere per fermare queste stragi ma lotto comunque da tantissimi anni per aiutare queste sfortunate persone e per dare, almeno, dignità alla morte di questi disperati dei barconi, con la realizzazione, a Tarsia, in Calabria, della più grande opera umanitaria legata al dramma dell’immigrazione, il Cimitero internazionale dei Migranti, conosciuto e apprezzato nel mondo e che spero entro quest’anno, con l’aiuto del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e insieme al sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, di poter ultimare”, conclude.

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