Europee, la proposta di Orlando: “uno Statuto europeo del diritto all’abitare”

Europee, Orlando: “la qualità dell’abitare rivela ancora il nesso fra questione sociale ed ambientale, l’ambiente non è soltanto fisico, ma umano"

StrettoWeb

“La qualità dell’abitare rivela ancora il nesso fra questione sociale ed ambientale, l’ambiente non è soltanto fisico, ma umano. Il 47% dei giovani europei (compresi fra un’età di 18 e 34 anni) sono costretti a vivere a casa dei genitori, così come solo il 17% degli studenti ha accesso ad uno studentato. Ed è stimato che almeno 700.000 persone senza fissa dimora dormano attualmente per strada o in alloggi di emergenza o temporanei in tutta l’Unione Europea. La mia proposta è di istituire uno Statuto europeo del diritto all’abitare, che sia accessibile, adeguato e sostenibile, e che tenga anche conto della specificità delle zone urbane quanto delle aree interne delle isole del Mediterraneo”. E’ quanto afferma Leoluca Orlando, capolista di Avs in Sicilia e Sardegna.

“Nei punti del mio programma. La previsione di un quadro normativo europeo che contrasti gli effetti negativi creati dalle piattaforme digitali di affitto a breve termine sui centri urbani e sul mercato immobiliare. Tali piattaforme dovranno lavorare di concerto con le autorità municipali e regionali per mitigare l’impatto sui diritti degli inquilini e delle comunità locali. Delle misure per contrastare lo spopolamento delle aree interne delle isole, migliorandone la qualità sociale ed economica della vita attraverso il mantenimento dei servizi, la creazione di offerta di lavoro e lo sviluppo di attività economiche ecosostenibili. Spesso e volentieri gli studenti fuori sede sono afflitti dal caro affitto, anche qui l’UE assieme ad amministrazioni locali e regionali può e deve fare di più, con misure specifiche volte alla stabilizzazione dei prezzi per garantire agli studenti fuori sede il diritto ad un alloggio dignitoso e di qualità. Infine, la rigenerazione urbana e l’efficientamento energetico non possono essere delle prerogative dei più abbienti, ma vanno incluse anche nell’edilizia economica e popolare. Un’Europa che si definisce sociale dovrà anche fare di più per combattere il problema dei senza dimora che è la forma più lampante di esclusione sociale, destinando più fondi europei per la creazione di nuove case popolari”, conclude Orlando.

Condividi