Fabio Foti (M5S): “a Reggio democrazia inquinata, serve chiarezza. E alle prossime elezioni non andremo con il Pd”

Fabio Foti, candidato a Sindaco di Reggio Calabria per il Movimento 5 Stelle nel 2020, commenta lo scandalo emerso dalla maxi inchiesta Ducale

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Fabio Foti è una persona molto seria, e quando gli chiediamo – come indicato dal coordinatore provinciale del suo partito – se i brogli elettorali emersi dalle inchieste sulle elezioni comunali del 2020 hanno stimolato sentimenti di rabbia e rivalsa per lui che quelle elezioni le ha perse sonoramente, risponde con grande onestà intellettuale: “no, Peppe, io sono sincero e non posso certo dire che quei brogli hanno condizionato il nostro risultato. Certo, dispiace, c’è amarezza, è il principio che fa male per la città, ma quelli veramente danneggiati sono stati Minicuci e Klaus Davi, loro saranno sicuramente molto arrabbiati. Klaus Davi è stato danneggiato al primo turno, lui che non è entrato in consiglio comunale per una manciata di voti, e Minicuci al ballottaggio, ma io no, io ho preso duemila voti, il 2%, quindi in termini prettamente numerici non sarebbe cambiato nulla. Però… però c’è una cosa che voglio dire“.

Prego. 

Su questa vicenda dei brogli spero si faccia grande chiarezza. Il quadro che emerge dalle ultime inchieste è che non c’è stata tranquillità sul voto, per le anomalie che riguardano il Partito Democratico. Noi eravamo in campagna elettorale e già allora c’era il sentore che ci fosse qualcosa di strano, di diverso. Poi abbiamo visto le inchieste e sono emerse le scrutatrici colte in fallo. C’era un clima particolare durante quella campagna elettorale: c’ero io, c’era Klaus Davi, c’era Pazzano e qualche altro che parlavamo solo di programmi, e poi c’erano altri personaggi che non si curavano di generare consenso sui contenuti ma si adoperavano in altri contesti“.

Che tipo di contesti? 

Non lo so, mi riferisco a quanto emerso dalle inchieste, mi fa specie che qualcuno faceva campagna elettorale nel 2020 generando consenso con l’acquisizione di pacchetti di voti. E più si va avanti, più queste inchieste si sommano con elementi che si sovrappongono”.

E questo non ritieni ti possa aver danneggiato?  

Sicuramente anche noi siamo stati danneggiati, ma nulla a che vedere con Klaus Davi o Minicuci. La nostra rimane una sonora sconfitta. Io sono stato sonoramente bocciato dai cittadini, e mi faccio da parte, sono tornato a fare il lavoro che facevo prima, rimane il mio appassionato impegno di militanza ma non mi ricandiderò dove sono già stato bocciato. Non sono un politico di professione, non ho necessità di riciclarmi, non vivo di questo”.

Una posizione che ti fa onore. Ma anche da semplice cittadino, e a maggior ragione da militante già candidato a Sindaco, questa vicenda dei brogli è davvero grave…

Io sono esterrefatto, anche perchè non erano brogli di un singolo ma c’era un sistema in cui persino ognuno sapeva dell’altro. Io auspico che gli atti trasmessi dalla Procura distrettuale in Prefettura vengano esaminati con particolare scrupolo, e poi il Ministero dovrà fare chiarezza sulla dignità personale di ognuno. Spero si faccia vera chiarezza, che a tutti i livelli si scenda in profondità. E’ importante sapere cosa è successo, perchè parliamo di democrazia inquinata. La commissione d’accesso sarà consequenziale: in Prefettura si prenderanno qualche settimana per studiare gli atti, e già la loro trasmissione al Ministero significa l’arrivo della commissione”.

Un primo passo verso un nuovo scioglimento, 12 anni dopo. 

Sarebbe una totale iattura per la città, ma per logica è auspicabile. Anche se 18 mesi di commissariamento dopo 12 anni dal primo sarebbe un bis devastante, la città sarebbe paralizzata. Ecco perchè in questo caso le dimissioni sarebbero benaccette in modo doppio. Per la questione in sé, e per evitare questo disastro. Io francamente la percezione che qualcosa fosse accaduto alle elezioni la avevo, ed è sempre stata netta. Queste inchieste l’hanno rinforzata. Ogni cittadino ha diritto di sapere: chi ha partecipato all’esercizio del voto, chi si è fidato dello Stato, adesso esige risposte. Dalle carte emerge anche l’intercettazione del boss che dice che nessuno dei cinque stelle andava da lui, e ovviamente si riferiva a me essendo io il candidato a Sindaco in quelle elezioni. Questo lo rivendico con particolare orgoglio“.

Il Movimento 5 Stelle potrà andare insieme al Pd alle prossime comunali dopo questo scandalo? 

Non penso proprio, poi queste cose le decidono sempre a Roma ma sarei molto stupito se scegliessero per un’alleanza con il Pd proprio a Reggio. Noi dobbiamo costruire una lista per entrare finalmente in consiglio comunale, alle europee in città abbiamo preso il 10%, anche se ci fermassimo al 6-8% alle prossime comunali significherebbe avere per la prima volta una rappresentazione a palazzo San Giorgio, significherebbe entrare in consiglio comunale, ovviamente lo faremo con un candidato a Sindaco migliore di me dopo la sconfitta del 2020 ma il mio augurio è che stavolta le regole del gioco vengano rispettate da tutti i candidati in una competizione equa”.

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