La Fortezza dell’Amendolea ed il sentiero “La Rocca del Lupo”

Il Borgo conserva ancora, nell’impianto urbanistico, evidenti segni dell’impianto medievale; sono infatti ben visibili ampie porzioni del recinto murario di età angioina

Fortezza di Amendolea
StrettoWeb

Amendolea. Il Borgo, rimasto in uso fino all’alluvione del 1953, si conserva oggi allo stato di rudere, colonizzato da piante di fichi d’india. Malgrado l’attuale stato di degrado, il Borgo conserva ancora, nell’impianto urbanistico, evidenti segni dell’impianto medievale; sono infatti ben visibili ampie porzioni del recinto murario di età angioina, soprattutto nella parte sud-orientale dell’abitato. Tra le sue case dirute, spiccano i ruderi della chiesa proto papale di S. Maria Assunta la cui edificazione risale ai secoli XIII-XIV e che, in epoche successive, ha subito molti rimaneggiamenti. Essa è ricordata per la prima volta nel 1310, anno in cui viene citato il versamento delle decime da parte del prete Pietro. É una chiesa a nave unica, con abside sporgente e piccole absidi ricavate nello spessore del muro, il tetto, crollato, era a capanna.

Descrizione del Sentiero

Partiremo dalla contrada Carcara un sentiero che dal letto della fiumara “Pisciatu” (affluente della grande fiumara Amendolea) si inerpica sulla cima della Rocca del Lupo, tra natura e paesaggi mozzafiato su tutta la vallata, dove non mancheranno scorci ed elementi da osservare e soprattutto da fotografare e condividere una escursione nella Vallata dell’Amendolea, luogo simbolo della cosiddetta Area Grecanica. In questo primo tratto ci si imbatte nella tipica vegetazione multicolore dei greti delle fiumare: l’oleandro, il ficodindia, l’elicriso, alzando lo sguardo sulle pendici laterali, l’occhio può ammirare la continuità dei boschi naturali di roverella, di olivastro, di leccio, che si alternano alle piantagioni di olivo. Attraversata la fiumara Amendolea ci troviamo difronte uno dei primi Agriturismo della Calabria “Il Bergamotto”.

L’agriturismo, immerso in un contesto di ulivi secolari e distese di bergamotto che inebria l’aria, racchiude in sé tutte le caratteristiche di un vero agriturismo-stazione di ristoro per gli amanti della natura, del trekking, della cultura pastorale e delle tradizioni locali. La sua economia si basa sulla vendita di olio essenziale di bergamotto e soprattutto sulla ristorazione e sui percorsi trekking all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Si prosegue sulla strada asfaltata che porta a Bova in prossimità di una curva a gomito, a sinistra della strada ci immettiamo nel sentiero che ci porta al Castello.

Usciti dal Castello, si prosegue agevolmente sull’antica mulattiera che conduce a Bova Superiore, lungo la quale si trovano altre tre chiesette bizantine. La prima, posta a poca distanza del castello, è quella di S. Caterina (sec. XII), ad aula unica, di cui rimangono in piedi la parete absidale e parte degli altri muri.

La seconda, San Sebastiano, poco distante dalla precedente, si nota per il campanile a cuspide del XVII sec. Procedendo lungo la mulattiera, si incontra, sulla sinistra, la chiesa di San Nicola, un’aula di circa 4 x 5 m., con abside centrale e nicchiette laterali; le absidi sono affrescate, anche se i colori sono diventati sempre meno evidenti. Si ritorna poi indietro verso il Castello, dal quale si scende al Borgo di Amendolea, procedendo agevolmente in discesa lungo la strada in cemento che sale verso Bova Superiore.

Si attraversa la Fiumara nei pressi della Rocca del Lupo facciamo una piccola deviazione costeggiando la Rocca e ci immettiamo sulla sterrata che in pochi minuti siamo al punto di partenza.

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