La Germania non si fida di Putin e, nonostante la lunga intervista di ieri, si prepara: “dobbiamo essere in grado di affrontare una guerra entro il 2029. In uno scenario serio abbiamo bisogno di donne e uomini in grado di difendersi e che possano difendere questo Paese”. Lo ha detto al Bundestag il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, sottolineando che non si debba pensare che Putin si fermerà in Ucraina.
“Dobbiamo fare deterrenza per evitare che si arrivi al peggio”. I tre pilastri della difesa sono: “personale, materiale e finanze. Perciò ritengo necessarie nuove forme di servizio militare e presenterò presto delle proposte” anche per quanto riguarda le forme di obbligatorietà”, ha aggiunto. Già a novembre Pistorius aveva proclamato la “capacità bellica” o l’“essere pronti alla guerra” (Kriegstüchtigkeit) come la “massima” da seguire operativamente nella politica di difesa tedesca.
Le reazioni dall’Italia
E l’Italia? Il Ministro Salvini ha commentato queste parole: “c’è chi continua a soffiare sul fuoco, ed è un comportamento folle. MAI la guerra nel nome mio, della Lega e degli italiani che si riconoscono nei principi della nostra Costituzione”. Mentre per Tajani “Putin fa una guerra ibrida e cerca di spaventare l’Europa e l’occidente, ma fa parte del gioco. Noi non manderemo soldati in Ucraina e non faremo usare le nostre armi in Russia”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri a Mattino 5 su Canale 5.
Quanto al giudizio di Putin sull’Italia (soft, ha detto che l’Italia è tra i paesi che non hanno una russofobia da cavernicoli), “noi – ha aggiunto – non dobbiamo essere allineati con nessuno: semmai sono gli altri che non sono allineati con noi. L’Ue e la Nato sono compatti nel difendere l’Ucraina e noi lo pensiamo senza tentennamenti. Ma un conto è questo, altro è usare le armi in modo non difensivo”.