Porto di Gioia Tauro, ennesimo riconoscimento dei diritti contrattuali per i lavoratori della Sea Work

Lavoratori della Sea Work del Porto di Gioia Tauro: la nota del Segretario Generale della Filt-Cgil, Area Metropolitana di Reggio Calabria, Domenico Laganà

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“Una serie di importanti sentenze del Tribunale di Palmi hanno garantito il riconoscimento delle maggiorazioni domenicali per i lavoratori della Sea Work, impresa portuale operante nel porto di Gioia Tauro. La Filt Cgil ha dovuto ancora una volta intraprendere con successo la strada giudiziaria dopo che numerose richieste di riconoscimento dell’art 7 del C.C.N.L. Porti non si sono concretizzate”. Così in una nota il Segretario Generale della Filt-Cgil, Area Metropolitana di Reggio Calabria, Domenico Laganà.

“La Sea Work ha da sempre dimostrato ostilità nel voler riconoscere quanto dovuto a tale titolo ai lavoratori, e l’ennesima affermazione del Tribunale di Palmi dimostra come la sua gestione superficiale, e sotto alcuni aspetti imprudente, ha continuato a mettere a dura prova la pazienza dei lavoratori e del sindacato, convinti che il continuare a sostenere un confronto altezzoso ponga problemi non solo ai primi ma alle attività portuali nel loro complesso”.

“A fronte di questo stato di cose la Filt Cgil Area Metropolitana di Reggio Calabria ha dato mandato all’Avv. Maria Francesca Sprizzi del Foro di Palmi, che ha brillantemente difeso i lavoratori riuscendo ad ottenere quanto sancito dal C.C.N.L. di riferimento. Le sentenze hanno infatti condannato la Sea Work a riconoscere ai lavoratori non solo la prestazione, ma anche anni di arretrati ingiustamente negati”.

“Purtroppo rimangono ancora in sospeso alcune questioni importanti che si stanno discutendo con il forte contributo dell’Autorità di Sistema Portuale di Gioia Tauro, come ad esempio il riconoscimento del riposo così come previsto dal C.C.N.L. Porti. Come sempre la Filt Cgil è disponibile a trovare le giuste soluzioni ed il giusto compromesso, nella speranza di non doversi ancora una volta rivolgere al tribunale per il riconoscimento dei più banali diritti di legge e contratto”, si chiude la nota.

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