Messina, atto vandalico vicino Palazzo Zanca. Pergolizzi: “visionare le telecamere di videosorveglianza”

Messina, atto vandalico vicino Palazzo Zanca. Il presidente del Consiglio comunale, Sebastiano Pergolizzi, scrive una lettera al sindaco Federico Basile ed al comandante del corpo di Polizia Municipale

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Atto vandalico vicino Palazzo Zanca a Messina. Il presidente del Consiglio comunale, Sebastiano Pergolizzi, scrive una lettera al sindaco Federico Basile ed al comandante del corpo di Polizia Municipale. “Con riferimento all’ennesimo atto vandalico compiuto da ignoti all’interno dell’area comunale di Palazzo Zanca – parcheggio via Consolato del Mare, presumibilmente tra le ore serali di giorno 15 e la mattina di giorno 16 c.m., essendo l’area di che trattasi sottoposta a videosorveglianza, la scrivente Presidenza, al fine di poter individuare i responsabili del danneggiamento, invita la S.V. a richiedere nell’immediato una copia dei filmati relativi all’evento sopracitato, dai quali si potrà eventualmente risalire all’identità dei responsabili”, scrive Pergolizzi nella missiva.

“Inoltre, si chiede alla S.V. medesima, di assumere tutte le opportune iniziative in merito, anche attraverso l’acquisizione di una relazione di servizio da parte del personale del personale assegnato al Corpo di Guardia di Palazzo Zanca e la conseguente segnalazione all’Autorità Giudiziaria. A tal fine, si rappresenta che il legislatore all’art. 635 del c.p. (Danneggiamento), ha previsto sanzioni per chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui e l’aggravante speciale ove il reato sia commesso in danno di edifici pubblici o destinati ad uso pubblico, o ancora – mediante l’espresso richiamo al n. 7 dell’art. 625 c.p. -su cose esistenti in uffici o stabilimenti pubblici, o destinate a pubblico servizio. Contestualmente, si invita il titolare del trattamento dei dati, al quale la presente viene inviata per competenza, a conservare le riprese per i successivi accertamenti, e rivolgersi all’autorità per ottenere che l’accertamento sia effettuato con le cautele del caso“, sottolinea Pergolizzi.

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