Follia a Messina dove un dipendente ATM, in servizio serale alla guida dello shuttle, è stato aggredito pesantemente da un passeggero al capolinea di Torre Faro. “Il malcapitato collega, ieri in servizio serale alla guida dello shuttle, ha eseguito con diligenza la disposizione aziendale di non effettuare la fermata alla rotonda Granatari che resta riservata unicamente alla linea notturna N2. ATM SpA che, nella foga di dimostrare efficienza da propagandare alla città ad ogni piè sospinto, cambia continuamente l’orario e l’organizzazione di lavoro di propria iniziativa con semplici messaggi whatsapp nella chat degli autisti, non si è preoccupata di avvisare anche l’utenza della soppressione della fermata”. E’ quanto scrivono in una nota le segreterie provinciali della Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisl e Orsa Trasporti.
“L’utente in questione, che non ha nessuna attenuante per l’aggressione ai danni dell’autista, ignaro della variazione disposta dall’azienda, pretendeva che l’autista effettuasse la fermata a Granatari e giunto al Capolinea di Torre Faro si avventava con inaudita violenza contro il conducente, finito in ospedale in conseguenza alle percosse. Nel condannare fermamente l’inciviltà di una parte della cittadinanza che espone giornalmente a rischio la sicurezza dei lavoratori impiegati nel servizio essenziale, non possiamo esimerci dal ribadire che gli orari di percorrenza insostenibili e le continue variazioni dell’organizzazione del lavoro che l’azienda dispone in corso d’opera, senza consultare i Conducenti e le Organizzazioni Sindacali, hanno reso ogni giornata di servizio un’avventura, con gli autisti costretti a correre e/o rallentare per osservare gli orari impossibili disposti d’imperio e non incorrere nelle sanzioni disciplinari che mensilmente l’azienda divulga anche per qualche minuto di anticipo/ritardo e penalizza fortemente il salario dei lavoratori, ormai in preda a conclamata ansia da prestazione indotta”, rimarca la nota.
“Nell’augurare al Collega una pronta guarigione, auspichiamo che questa volta l’azienda ci eviti l’ipocrisia del consueto comunicato di solidarietà all’autista, la sicurezza e la serenità del servizio si ottengono con il confronto, con le iniziative condivise e con il rispetto della dignità dei dipendenti, non con i provvedimenti disciplinari e con la solidarietà d’occasione“, conclude la nota.
“Sindacati patetici”
In merito alla vicenda che nella serata di ieri, lunedì 24 giugno 2024, ha coinvolto un operatore di esercizio di Atm Spa, il presidente Giuseppe Campagna precisa quanto segue:
“Dalle informazioni in nostro possesso, un autista in servizio sulla linea Shuttle è stato colpito al Capolinea di Torre Faro da utente un particolarmente alterato, che gli si sarebbe scagliato contro per aver oltrepassato la fermata di Granatari senza fermarsi. Nell’esprimere innanzitutto la mia più totale solidarietà e vicinanza al nostro dipendente, che è dovuto ricorrere anche alle cure dei medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale Papardo, con ingresso in codice verde e due giorni di prognosi per una lieve escoriazione e contusione alla mano destra, non posso non replicare alla nota dei sindacati Fit CISL – UIL Trasporti – Faisa CISAL – ORSA Trasporti, che trovo assolutamente patetica. Purtroppo, alcune organizzazioni sindacali non perdono occasione per attaccare Atm Spa con motivazioni strumentali e pretestuose. In relazione alla vicenda di cui sopra, cercano di montare un caso con il solo obiettivo di mettere in cattiva luce l’Azienda, arrivando persino a diffondere informazioni errate. Contrariamente a quanto scrivono le suddette sigle sindacali, infatti, Atm Spa ha puntualmente avvisato l’utenza che la fermata di Granatari è riservata esclusivamente alla linea N2, apponendo apposito messaggio nella palina intelligente installata in corrispondenza della fermata. Se prevalesse il buon senso, quando accadono fatti come quello verificatosi ieri sera, Azienda e sindacati starebbero dalla stessa parte e sarebbero uniti nel condannare certi episodi di violenza, purtroppo sempre più frequenti, e invece si preferisce fare sciacallaggio mediatico”.