Messina, sarà un’estate da urlo. E Reggio Calabria, ancora in ritardo, resta a guardare

Il Messina oggi ha presentato il suo programma di eventi estivo, mentre Reggio Calabria è ferma al palo, come sempre

StrettoWeb

Messina-Reggio Calabria 1-0. Anzi 2-0, considerando anche la scorsa estate. E c’è il rischio di dilagare. In ogni caso, è già una figuraccia. Eh, no, questa volta il calcio non c’entra e neanche le “carcagnate” tanto care ai reggini. Questa volta la “carcagnata” la rifilano i messinesi, l’Amministrazione peloritana e il Sindaco Basile. Eravamo già pronti a farlo notare, poi ci hanno pensato alcune associazioni con un comunicato e… ben venga. Più forte è la pressione, più grande il rumore, più persone lo fanno notare, maggiore è l’attenzione verso la Giunta su ciò che (non) sta facendo. Il riferimento, chiaramente, è al programma di eventi estivi.

Oggi Messina ha presentato il suo, di programma. E, almeno per il momento, non c’è partita. Oltre ad averlo già ampiamente pianificato e organizzato, lo ha anche annunciato per tempo, anzi forse in ritardo, ma comunque mai quanto il Comune di Reggio Calabria. Ha zittito tutti, però, presentando un calendario fitto, ricco, entusiasmante, pieno zeppo di grandi artisti del panorama musicale. Di nuovo, come un anno fa. In pratica, in 15 anni si è ribaltato tutto. Perché quando era Reggio a brillare coi grandi eventi, Messina arrancava.

Ma è sempre, tutta, una questione di capacità, visione, organizzazione, intuito. Reggio Calabria oggi non ha un programma estivo. Bando in ritardo, calendario inesistente., ma sappiamo come andrà a finire. Rassicureranno. Proveranno a farlo. Parleranno di strumentalizzazioni. Ma la città è scottata dal clamoroso e vergognoso flop dell’ultimo Natale e poi di Carnevale. E anche questa volta sarà in ritardo, perché è già in ritardo. Gli operatori sono spaesati, non c’è nulla di definito e solo in questi giorni si è chiuso il bando sui chioschi in Via Marina, che significa apertura non prima di qualche altra settimana. A estate inoltrata. Quando, con la nuova linfa dei turisti anche internazionali di quest’anno, sarebbero dovuti essere aperti già da tempo.

E invece ci ritroviamo con i Lidi aperti a singhiozzo, coi chioschi chiusi e ancora per un po’, con la Ruota Panoramica che si spegne alle 23 (è successo, di recente, e forse anche per i motivi di cui sopra), senza uno straccio di programmazione e soprattutto con un locale – quello dell’ex Luna Ribelle – abbandonato a sé stesso, nonostante il potenziale enorme. Eppure, dopo le operazioni di sgombero, sarebbe bastato un nuovo bando per una nuova assegnazione. Oltre un anno dopo, invece, il nulla. E solo il Comune stesso sa quante entrate produce al Comune quel locale, in estate.

No, non veniteci a parlare del Capodanno Rai, perché non è opera del Comune, ma dell’intuizione e dei contatti della Regione a guida Occhiuto. No, non veniteci a parlare dei turisti e del grande movimento che stanno portando in città, perché anche lì non è opera del Comune, bensì sempre della Regione e di Occhiuto. Ben venga tutto questo, ben vengano loro, ben venga il movimento, siamo stati noi stessi ad esaltarlo su queste pagine, ma temevamo anche una mancata risposta – o comunque una risposta non adeguata – da chi governa la città. Perché non possiamo chiedere alla Regione di organizzare anche l’Estate Reggina, perché è appunto Reggina.

Lo chiediamo al Comune. A quel Comune che ha pensato bene di contrastare gli imprenditori con la vicenda dehors. O che – come detto su – non ha provveduto a trovare un nuovo proprietario dopo la vicenda Luna Ribelle. Un Comune, ancor di più, che ha fatto scappare Domenico Cuzzocrea, che con il suo post di qualche settimana ha lanciato l’allarme in città. Al Comune avremmo chiesto – almeno questa volta, dopo il grande assist sui voli Ryanair – maggiore celerità, organizzazione, pianificazione. Ma forse sbagliamo, sbagliamo ogni volta a illuderci e dimentichiamo troppo in fretta. Sono sempre loro: sono quelli delle gaffe sui mercatini di Natale e non solo, rimanendo ai fatti recenti.

Oggi è già tardi, anche se dovessero provare a rimediare. Non ci aspettiamo nulla. Arriverà un programma in netto ritardo – perché appunto è già tardi ora – e non sarà mai paragonabile a quello di Messina. Come dite? Non ci sono i soldi? Questa è bella. Ora la città è uscita dal piano di rientro e aveva a disposizione 120 mila euro per acquistare il marchio della Reggina. Ma, anche là, ha fatto un buco nell’acqua.

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