Messina, salta la trattativa con il gruppo cinese. La lettera del CEO e le frecciate a Sciotto: “fuori luogo…”

Il CEO del gruppo cinese interessato al Messina, Ettore Minore, ha pubblicato una lettera spiegando i motivi della fumata nera nella trattativa con Sciotto

StrettoWeb

Il Messina resta ancora a Pietro Sciotto, almeno per ora. Fino a qualche giorno fa, nessuno lo avrebbe messo in dubbio, almeno pubblicamente. Le ultime ore hanno però raccontato di una trattativa riservata – che va avanti da un po’ di tempo – con un gruppo cinese, resa pubblica da una nota ufficiale del club, che smentiva un incontro con Mannino ma confermava l’interesse di alcuni imprenditori. Il CEO della cordata International Trade Market Ltd, il siciliano Ettore Minore, è arrivato in Italia per dialogare con il numero uno della società peloritana, ma la fumata ad oggi è nera.

Lo ha spiegato lo stesso Minore in una lettera, precisando che tra i motivi c’è anche il patto di riservatezza non rispettato dopo la nota ufficiale di qualche giorno fa. A detta del CEO, c’erano intenzioni e programmi interessanti, da parte del gruppo, che però rimane ancora al timone di chi lo ha guidato in questi anni.

La lettera

“Cari Messinesi, era mia premura muovermi nel più accorato silenzio per portare a termine una trattativa che avevo fortemente voluto. L’avevo voluta esattamente come si era svolta fino a 3 giorni fa, nella riservatezza che è sinonimo per me di serietà. Ma il Presidente Sciotto ha deciso di farci uscire allo scoperto fingendo che avremmo concluso con la firma proprio nei miei giorni di permanenza a Messina”, comincia la missiva.

“Ho portato con me professionisti a garanzia di un grande progetto che avevo per questa gloriosa società. Nonostante la mia disponibilità di farmi carico di ingenti debiti e di riconoscere inoltre la somma richiesta dal signor Sciotto, siamo stati vittime di un valzer di ripensamenti e colpi di testa che ci hanno spiazzato e fortemente deluso dopo mesi di dialoghi per definire la firma che sarebbe dovuta avvenire questo fine settimana. Siamo stati ostaggio di un gioco al rialzo continuo (imbarazzante). Il mio legame con la vostra terra ha origini lontane e profonde perché mia madre aveva il vostro sangue scorrere nelle sue vene che è anche il mio”, si legge ancora.

“L’idea di fare calcio laddove ho un pezzo del mio cuore mi ha spinto ad avvalermi di professionisti e di investimenti tali da poter auspicare di riportare il Messina calcio e la sua tifoseria nei campi che meritava. C’è l’ho messa tutta ma ogni mio tentativo, anche molto generoso, è stato vano rispetto alle richieste fuori luogo della proprietà ed oggi con certezza provata sulla mia pelle posso dirvi che sarà improbabile che persone serie possano mai sedersi ad un tavolo di trattative con chi ha solo la volontà di alzare il prezzo di una meravigliosa società che oggi vanta una somma debitoria importante”.

“Tengo a precisare che mi sarei fatto carico anche di quelli pur di iniziare una fase di ricostruzione e di rinascita per il Messina Calcio. Il mio progetto sportivo sarebbe partito dalla totale ricostruzione di una parte fondamentale di un club professionistico e cioè del settore giovanile, ad oggi totalmente abbandonato con l’acquisizione di un training center all’altezza del blasone della città e via via alla costruzione (ricostruzione) di una squadra che merita palcoscenici ben più importanti”.

“Operando da oltre trent’anni all’estero, sono abituato a muovermi secondo obbiettivi e progetti ben precisi e non navigando a vista per questo non essendo competente in ogni materia calcistica avevo messo a disposizione della mia idea sportiva importanti professionisti del settore. Il club non è mio e non sarà mai di nessuno perché appartiene alla città e alla tifoseria io sarei stato solo un abile conduttore. Sono siciliano e sono testardo come voi ma controvento risulta difficile remare e so che quel vento a sfavore lo avete purtroppo incontrato anche voi. Un caloroso saluto a tutti i tifosi e a tutta la città”, si chiude la lettera.

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