Klaus Davi, sulla vicenda “ ‘Ndrangheta e Politica” emersa dopo le indagini della Dda di Reggio Calabria, ha preannunciato tramite i suoi legali Eugenio Minniti e Simona Giannetti che si costituirà parte civile: “E’ innegabile che il nostro cliente in tutta questa vicenda poco qualificante per l’immagine delle istituzioni sia la parte lesa. Analizzando la capillare ordinanza del Reparto Operativo Speciale dei Carabinieri non solo Klaus Davi è citato esplicitamente, ma alcuni indagati parlano di un presunto metodo, un sistema atto a inquinare il voto. Considerato che Davi non è diventato consigliere comunale per 50 voti – spiegano gli avvocati – è evidente che la persona penalizzata fu il già candidato sindaco che conseguì il 5% dei voti e mancò l’obiettivo, per l’appunto, per pochi voti. Non solo: Davi ancora ad urne aperte si appellò all’allora prefetto dottor Massimo Mariani perché aveva ben chiaro che proprio a Reggio nord (come conferma il Ros nei verbali) erano in atto dei presunti brogli e che lo Stato sarebbe dovuto intervenire con la massima celerità a tutela dell’immagine e della reputazione delle Istituzioni”.