Ponte sullo Stretto, il geologo Copat “distrugge” le bufale sui terremoti: “tranquillità che non ha nessun paese al mondo”

Ponte sullo Stretto, le precisazioni e rassicurazioni del geologo Bruno Copat sui terremoti: gli studi intorno all'area e gli altri esempi nel mondo

StrettoWeb

Il geologo Bruno Copat è uno dei massimi esperti del settore e, alla trasmissione “Malalingua”, è tornato a parlare del Ponte sullo Stretto e del dibattito sui terremoti. Alla domanda se l’opera crollerà alla prima scossa, Copat sorride. E’ un sorriso di stupore, misto all’amarezza. “No, perché? Mi scusi, non ho capito?”, chiede alla conduttrice.

E poi rassicura: “sicuramente ci troviamo in un’area di alta sismicità, ma dal terremoto del 1908 in poi io sto cercando di fare una ricerca e una pubblicazione di tutti i lavori svolti intorno all’area, sia sismici che geologici. Siamo arrivati a circa 450 lavori: alcuni hanno una dimensione che si sposta dal centro dello Stretto, altri sono relativamente dentro l’area dello Stretto. Quindi abbiamo una mole enorme di dati e abbiamo una tranquillità della situazione geologica-strutturale che non ha nessun altro paese del mondo“.

Successivamente il geologo porta ad esempio altri due Ponti nel mondo. “Il Golden Gate è a 1,5 km dalla faglia di San Francisco. Non solo: la metropolitana sotterranea che passa da San Francisco, a -40 metri di profondità, è stata fatta nel 1974 e non ha mai subito nulla, nonostante il forte terremoto del 1986. La stessa cosa il Ponte di Akashi: ha subito piccoli spostamenti, che non sono quel metro e trenta che qualcuno va dicendo. Noi siamo abbastanza sicuri. Tra l’altro nello Stretto abbiamo degli studi sismologici che oggi ci portano a capire qual è la faglia sismogenetica, che è importantissima. In questo momento ci sono ben 24 faglie sismogenetiche, tutte fatte da eminenti studiosi. Possiamo stare tranquilli“.

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