Ponte sullo Stretto, il Pd continua a farneticare e adesso attacca persino l’UE per l’inserimento dell’opera nella rete Ten-T

Ponte sullo Stretto, una delirante nota del Pd di Villa San Giovanni che contesta durante persino l'Unione Europea che ieri ha inserito l'opera nella rete Ten-T

StrettoWeb

Il Partito Democratico continua a farneticare sul Ponte sullo Stretto. Dopo aver clamorosamente perso le elezioni rispetto ai favorevoli del Ponte in tutta l’area dello Stretto, questa mattina il Segretario cittadino del Pd di Villa San Giovanni, Enzo Musolino, ha avuto il coraggio di attaccare persino l’Unione Europea che ieri ha inserito il Ponte sullo Stretto nella rete Ten-T dei trasporti europei su richiesta del Ministro Salvini “nonostante gli evidenti limiti progettuali“. Non è chiaro quali siano questi “evidenti limiti progettuali” a cui Musolino fa riferimento, non è chiaro da quale background tecnico entra nel merito di questioni squisitamente ingegneristiche.

Gli stati membri, il Consiglio UE – prosegue Musolino nella sua nota – hanno approvato l’intero schema, prendendo atto dell’inserimento italiano. Grazie al lavoro “ideologico” della Lega Nord, senza uno straccio di progetto definitivo (come è noto è tutto da rifare)“, e invece il progetto definitivo è stato ampiamente approvato e aggiornato.

Lo Stretto di Messina – dice ancora il Segretario cittadino del Pd di Villa San Giovanni – diviene un “collo di bottiglia” da eliminare .. niente di più che una “servitù militare” da sfruttare per far passare – sul Ponte – cannoni e mitraglie; anche questa “motivazione” e’ tra quelle avanzate per l’inserimento del Ponte nella rete Ten-T“. Eppure lo Stretto di Messina è nei fatti, davvero, da sempre un collo di bottiglia da eliminare, come i cittadini reggini e calabresi subiscono ogni giorno sulla loro pelle!

Sono queste le ragioni – dice ancora Musolinoofferte dal Governo italiano per piantare una “bandierina”, per continuare la propaganda in atto, per soffocare i territori” e invece la propaganda è quella dei No Ponte che soffocano il territorio da decenni con la loro opposizione allo sviluppo del Sud”.

Niente Storia – continua la delirante nota del Pdnessun rispetto per la vocazione turistica e culturale dello Stretto, abolito il futuro di un’Area che ha senso solo se sta “sotto” al Ponte. Lo sviluppo della nostra gente – per Salvini e Meloni – deve passare obbligatoriamente per la fine delle nostre Comunità, per l’affermazione di qualcosa di diverso: un cantiere senza fine e senza popolo, un “non luogo” desertificato, inquinato. Ora, dicono i fautori del “SI”, si potranno cercare i fondi per finanziarlo, ce li daranno gli “stati membri”, la UE interverrà generosamente e copiosamente. E’ credibile? Al momento la certezza e’ una sola: i 14 miliardi e passa dell’Opera pesano come un macigno sui conti pubblici italiani, nessun contributo europeo, nessun finanziamento privato, solo una grande operazione a vantaggio dell’appaltatore – così ha detto l’Anac – che ci guadagnerà sia che il Ponte si faccia o meno. Altro che soldi che arrivano da Orban o da Macron! Con queste premesse, la battaglia nonviolenta a tutela di Villa e di Messina non potrà che continuare! A breve si insediera’ il nuovo Parlamento Europeo e non sono pochi gli eurodeputati che il Sud ha eletto anche per opporsi a questo disastro. Non possiamo arrenderci“.

Il Pd, quindi, adesso ce l’ha anche con l’Unione Europea…

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