Putin si sbilancia sulla fine della guerra. Poi i rapporti con l’Italia e la “russofobia da cavernicoli”

Il Presidente della Russia Vladimir Putin parla dei temi legati alla guerra in Ucraina, tra nucleare, Nato, uso di missili, Trump e USA ma anche Italia

StrettoWeb

Lunghissima intervista di Vladimir Putin con Ansa e altre agenzie internazionali a San Pietroburgo, sua città natale, nei giorni del Forum economico internazionale. Il Presidente russo ha parlato soprattutto dei temi legati alla guerra in Ucraina, tra nucleare, Nato, uso di missili, Trump e USA ma anche Italia.

Le ultime iniziative dell’Occidente, compresa la decisione di permettere a Kiev di colpire dentro i confini della Russia, ci stanno portando “su una strada di problemi molto seri, esordisce, evidenziando che la Russia potrebbe anche reagire a questo, ma precisando che non è sua intenzione attaccare la Nato. Mosca potrebbe infatti riflettere sul diritto di reagire all’uso da parte di Kiev di missili occidentali contro il suo territorio fornendo a sua volta le stesse armi “alle regioni del mondo da dove verranno sferrati attacchi a siti sensibili di quei Paesi che forniscono armi all’Ucraina”, vale a dire della Nato. Ben diverso, però, dall’attaccare la Nato. Vi siete inventati che la Russia vuole attaccare la Nato. Siete diventati completamente pazzi? Guardate al nostro potenziale e a quello della Nato, non siamo scemi, la Russia non ha alcuna ambizione imperiale”.

Il rapporto con l’Italia

Rispondendo a una domanda di Ansa, Putin parla anche dell’Italia. “Vediamo che la posizione dell’Italia verso la Russia è più contenuta rispetto ad altri Paesi europei e valutiamo questo in modo adeguato. In Italia non si diffonde una russofobia da cavernicoli e lo teniamo in considerazione. Noi speriamo che quando la situazione riguardo all’Ucraina comincerà a stabilizzarsi, riusciremo a ristabilire relazioni con l’Italia forse anche più velocemente che con qualche altro Paese”, aggiunge.

Quando potrebbe finire la guerra: “anche tra due, tre mesi…”

Sempre in merito alla guerra in Ucraina, Putin riavvolge il nastro: “tutti ritengono che sia stata la Russia ad iniziare la guerra ma invece è iniziata quando c’è stato il colpo di stato in Ucraina”. Ripete che la Russia è intervenuta per aiutare le popolazioni russofone colpite “con le armi” da Kiev. E poi si sbilancia su una possibile fine del conflitto: la guerra potrebbe finire presto e dice anche come. “Se gli Stati Uniti smetteranno di fornire armi all’Ucraina, il conflitto finirà nel giro di due o massimo tre mesi”. Ma cosa succederebbe all’Ucraina? E l’ipotesi di cui si parla in Europa, con la Francia un passo avanti a tutti, dell’invio di militari in Ucraina per il presidente russo non è una novità. “Gli istruttori militari occidentali sono già presenti sul territorio dell’Ucraina e sfortunatamente per loro subiscono perdite. Ma gli Stati Uniti e gli Stati europei preferiscono rimanere in silenzio”.

Il nucleare

Anche sulla possibilità dell’uso delle armi nucleari Putin ripete che “la Russia ha una dottrina nucleare la quale prevede che tutti i mezzi possano essere usati soltanto per rispondere ad azioni che minacciano la sovranità e l’integrità territoriale del Paese”. E aggiunge: “L’unico Paese ad aver usato l’arma nucleare sono gli Stati Uniti. Quindi facciamo in modo di evitare la minaccia dell’uso di questo tipo di arma”.

Le elezioni europee e quelle americane

Putin nega l’uso della disinformazione da parte della Russia in vista delle elezioni europee e risponde anche sulle elezioni americane. Per la Russia non importa chi vincerà le elezioni negli Usa e Mosca non ha mai avuto “una relazione speciale con Donald Trump“. Ma nei suoi confronti c’è una persecuzione giudiziaria. D’altra parte gli Usa “non combattono per l’Ucraina ma per la propria leadership nel mondo, e per questo non vogliono che la Russia prevalga”.

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