Reggio Calabria, concerto di fine anno all’Istituto “Catanoso-De Gasperi”

L'Orchestra dell’Istituto “Catanoso - De Gasperi” protagonista assoluta, mercoledì scorso, nell’Auditorium dell’Istituto reggino, del Concerto di fine anno, inserito nel cartellone “Ci Facciamo notaRe- saggi di musica 2024”

  • Concerto fine anno Catanoso De Gasperi
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Uno sfavillio di suoni e di colori si diffondono armonicamente, comunicando a chiare lettere la bellezza di fare musica insieme. Questo il punto di forza dell’Orchestra dell’Istituto “Catanoso – De Gasperi”, protagonista assoluta, mercoledì scorso, nell’Auditorium dell’Istituto reggino, del Concerto di fine anno, inserito nel cartellone “Ci Facciamo notaRe- saggi di musica 2024”.

Tappa finale di una serie di appuntamenti, intrapresa lo scorso 28 maggio con il saggio delle classi di Arpa e Sassofono e proseguita il 29 maggio con la performance delle classi di Corno e Tromba. Un viaggio emozionale, quello degli studenti dell’indirizzo di strumento musicale, diretti magistralmente dal Maestro Roberto Filippo Caridi, che ha estasiato i presenti con un repertorio variegato e suadente, spaziando dal sound accattivante di “Cha cha del sol” al ritmo contagioso di “Havana”, passando per “Canone n. 1”, in cui la qualità timbrica dei singoli strumenti, con il loro incedere, si è trasformata in sorprendente abbraccio corale.

A conquistare la platea anche l’interpretazione di intramontabili successi, come “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli, siglato nel 1960, prima canzone d’autore a raggiungere il grande pubblico e la versione speciale de “I cento passi”, colonna sonora dell’omonimo film, diretto nel 2000 da Marco Tullio Giordana e dedicato alla vita di Peppino Impastato. Fiore all’occhiello del concerto è stata l’esecuzione del brano” Ta Tichia tu cohoriommu” con il testo in greco di Calabria, che ha permesso agli studenti di riscoprire quanto sia prezioso conoscere le proprie radici culturali.

Le impressioni dei Professori

“Musicare un testo con il prezioso aiuto del Maestro Caridi ha significato l’ingresso a una lingua nuova – spiega la Professoressa Manuela Labate – Il componimento di Domenico Rodà parla di un paese che è rimasto solo, disabitato, ma sono i muri stessi a parlare”. Musiche e parole per raccontare le proprie origini e divenire custodi della propria memoria. “Complimenti ai ragazzi che compiono un percorso così difficile, che richiede impegno e dedizione – afferma dal palco il Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Catanoso – De Gasperi”, il Prof. Marco Geria – Un ringraziamento particolare va ai docenti Roberto Filippo Caridi, Bruno Polimeni, Maria Grazia Polimeni e Alessandro Monorchio, che li seguono e li spronano quotidianamente”.

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