Reggio Calabria, conferenza sulla Rivolta Operaia di Berlino Est del giugno 1953

Reggio Calabria, si è svolta nella giornata di lunedì 17 giugno la conversazione sul tema “Nel settantunesimo della Rivolta operaia di Berlino Est del 17 giugno 1953"

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Si è svolta nella giornata di lunedì 17 giugno la conversazione sul tema “Nel settantunesimo della Rivolta operaia di Berlino Est del 17 giugno 1953″. Nell’arco di tempo che va dal 1954 al 1989 nella Germania Federale, il 17 Giugno indicava la Festa nazionale delle Germania Federale, che veniva celebrata in quella data per ricordare gli accadimenti della rivolta operaia, che ebbe luogo nel territorio dell’ex DDR. Quella sollevazione popolare, ebbe a verificarsi contro lo stato socialista della Germania dell’Est, a seguito dell’entrata in vigore delle norme di lavoro, troppo rigide e severe, nei confronti della classe operaia. Quella data, ricorda gli eventi, che si verificarono il 17 giugno 1953, quando nel territorio dell’ex-Repubblica Democratica della Germania, una rivolta operaia venne violentemente soppressa. Il dissenso ebbe inizio il 16 giugno, come protesta, contro le norme di lavoro troppo rigide e severe, ma nel giro di poche ore, si trasformò in una rivolta più generica, contro lo stato socialista e il partito unico al governo.

Conversazione del circolo “L’Agorà”

Da queste cifre la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, avente come tema “Nel settantunesimo della Rivolta operaia di Berlino Est del 17 giugno 1953”. Il nuovo incontro, predisposto dal sodalizio culturale organizzatore, ha registrato la presenza, in qualità di relatore, di Gianni Aiello, Presidente del sodalizio organizzatore. Si tratta di una serie di indagini, scaturite da pazienti ed articolate ricerche, su testi e documenti archivistici, condotte da Gianni Aiello, presentate in parte, nel corso del suo intervento, tra i quali, vari documenti, quotidiani del periodo, il Rapporto della Direzione Generale della Polizia Popolare Tedesca (GDF). Come riporta Ugo Maria Tassinari, giornalista ed autore di diverse pubblicazioni, in “Conflitto sociale, la battaglia della memoria”, dove […]

Rivolta operaia

La rivolta operaia di Berlino, che coinvolse quasi tutti i centri industriali della Germania Orientale, avvenne nel clima della «guerra fredda», che contrappone USA ed URSS. Entrambe le Potenze coprirono la rivolta con interpretazioni del tutto menzognere e furono poche ed esili le voci che si levarono allora in difesa della lotta degli operai tedeschi, per ristabilire la natura di classe dello scontro. […] . Il 15 Giugno 1953, gli operai edili del cantiere Stalinallee, che lavoravano alla costruzione di un polo ospedaliero a Berlino Est, entrarono in sciopero contro l’imposizione del taglio, di un terzo del loro salario, se non avessero aumentato del 10% la produzione. Vani furono i tentativi, da parte dei dirigenti del SED, il Partito Socialista Unitario della DDR.

Manifestazione

La mattina del 16 Giugno 1953, 1.500 operai provenienti dal Blocco 40 e dal Blocco C-Sud della Stalinallee, manifestarono dietro ad un grande striscione recante la scritta: “Siamo lavoratori, non siamo schiavi!”. La rivolta operaia di Berlino, che coinvolse quasi tutti i centri industriali della Germania Orientale, secondo le stime, riguardò oltre trecento mila operai. Grazie al supporto delle radio oltre cortina, la notizia si diffuse a macchia d’ olio, in diverse città della DDR: cortei e consigli operai chiedevano ritmi più umani, e trattative col potere, l’immediata riduzione dei prezzi dei generi primari,libere elezioni con voto segreto, libertà di stampa e di parola. Oltre alle richieste sindacali venivano esplicitamente fatte anche richieste politiche, come le dimissioni del governo, libertà di stampa e di parola. Nella mattinata del 17 giugno venne organizzata un’imponente manifestazione e gli operai di diverse fabbriche sfilano per le vie di Berlino Mitte e, insieme a diversi passanti, che si unirono a loro, si diressero verso la sede del governo della Repubblica Democratica Tedesca.

Assemblee di fabbrica

A partire dalle prime ore del mattino si susseguirono diverse assemblee nelle varie fabbriche, da dove partirono diversi cortei di operai che si diressero verso la Strausburger Platz, dietro il controllo della Polizia e della Stasi.Alle ore 8 del mattino, secondo le cronache del periodo, manifestavano nel centro di Berlino, circa 10 mila persone e, per impedire la partecipazione di altri manifestanti, la polizia locale venne supportata dalle autorità militari sovietiche di stanza nel territorio della DDR. Alle ore 13 le truppe sovietiche sgomberarono la sede del governo, precedentemente occupata dai manifestanti, mentre alla stessa ora veniva dichiarato lo stato di emergenza a Berlino est. Alle 14:30 i sovietici presidiavano, con i panzer T-34, la Porta di Brandeburgo. All’inizio gli agenti usarono i manganelli e i manifestanti reagirono con un lancio di pietre, visto il precipitare degli eventi venne ordinato lo stato di emergenza.

Decine di morti

Alla fine della giornata si contarono decine di morti, saranno almeno cinquanta in tutta la DDR, dove si moltiplicheranno analoghe manifestazioni; nelle settimane successive saranno arrestate tra le 8mila e le 10mila persone e, secondo alcune fonti, incarcerate nei campi di concentramento (compresi ex lager nazisti riaperti per l’occasione); 20 saranno fucilate. Successivamente venne imposto il coprifuoco nell’intero settore orientale della città. Ancora oggi, non è chiaro quante persone morirono durante le sollevazioni e per le condanne a morte che seguirono. Il numero ufficiale delle vittime è di 51. Dopo l’analisi dei documenti resi accessibili a partire dal 1990, il numero di vittime è stato aumentato a 125. Secondo altre fonti, durante i disordini del 17 giugno, i servizi segreti americani rapirono a Berlino Est il vice presidente del consiglio della DDR Otto Nuschke, successivamente liberato. A riguardo la rivolta operaia di Berlino Est vi sono altre chiavi di lettura, come quelle di alcune testate giornalistiche. Il periodico britannico News Statesman and Nation (filo americano e anticomunista) che titolava: “milioni di dollari spesi per provocare i fatti di Berlino”.

Il quotidiano tedesco della Germania Ovest il FrankfürterAllgemeine Zeitung (anch’esso anticomunista) scriveva “Il 17 giugno è stata l’opera di molti ingannati i quali avevano ottenuto l’appoggio da Berlino occidentale”. In memoria dei moti nella Germania Est, la Germania Ovest dichiarò il 17 giugno come festa nazionale (fino al 1990, quando venne sostituito dal 3 ottobre, data della formale riunificazione), e la Charlottenburger Chaussee, l’asse stradale che attraversava Berlino Ovest venne ribattezzata Straße dessiebzehnten Juni. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi da parte di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”). La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 17 giugno.

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