Reggio Calabria, gli ‘ndranghetisti assunti nella struttura comunale del Pd: NOMI e DETTAGLI sull’inchiesta della Procura

Secondo la Procura, i politici hanno ricevuto i voti della 'ndrangheta e in particolare della cosca Araniti, e in cambio hanno elargito nomine negli anni successivi, dopo l'elezione

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Sono Giuseppe Neri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, e Giuseppe Sera, consigliere comunale del Partito Democratico, i due politici coinvolti – oltre al Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà (anche lui del Pd) nella maxi inchiesta della Procura della Repubblica che ha rilevato lo scambio elettorale politico-mafioso alle ultime elezioni comunali del 2020 e alle elezioni regionali di 2020 e 2021. Secondo la Procura, i politici hanno ricevuto i voti della ‘ndrangheta e in particolare della cosca Araniti e in cambio hanno elargito nomine negli anni successivi, dopo l’elezione.

Gli ‘ndranghetisti della cosca Araniti avrebbero votato per i politici prescelti tramite un sistema di scrutatori compiacenti, procurandosi schede elettorali di cittadini impossibilitati a votare, esprimendo la preferenza al posto loro. E il favore è stato ricompensato dai politici che hanno concesso nomine a professionisti esterni indicati dalla cosca nell’ambito degli enti pubblici.

L’accusa aveva chiesto l’arresto in carcere per Neri e Sera, un provvedimento respinto dal gip: i due consiglieri rimangono indagati e dovranno difendersi nel processo.

Nell’ordinanza si legge che Giuseppe Neri, “candidato alle elezioni per il consiglio Regionale della Calabria del 2020, accettava la promessa di procurare voti in suo favore da parte di soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta di Croce Valanidi. In cambio, Neri prometteva varie utilità, non immediatamente definite, e della più ampia disponibilità a soddisfare gli interessi e le esigenze della cosca“.

Giuseppe Sera, “candidato alle elezioni per il consiglio comunale di Reggio Calabria del 2020 a sostegno di Falcomatà, accettava la promessa di procurare voti da parte di soggetti legati alla ‘ndrangheta reggina, in particolare la cosca Araniti di Sambatello. Sera si accordava con il capocosca Domenico Araniti, detto ‘il Duca’, recandosi presso la sua abitazione il 6 settembre 2020 e in cambio prometteva di inserire il figlio Antonino Araniti nella struttura politica comunale del Pd, con il contestuale impegno a spostarlo dall’ufficio comunale Settore Patrimonio ed ERP cui apparteneva, cercando di evitargli le sanzioni disciplinari derivanti dalla sua condotta negligente nello svolgimento dei compiti connessi al suo rapporto lavorativo (sanzione tuttavia comminatagli, con licenziamento disciplinare). Sera prometteva ancora di nominare Daniel Barillà, rappresentante politico e intermediario per conto della cosca Araniti, amministratore/liquidatore della Leonia Spa, poi non realizzatasi, poichè questo incarico risultava incompatibile con la nomina dello stesso Barillà a componente dell’organo interno di valutazione (OIV) del Comune di Reggio Calabria, effettivamente avvenuta poco dopo il voto con decreto n. 40 datato 21 dicembre 2020“.

I nomi degli arrestati

In carcere:

  1. Domenico Araniti, detto “il Duca
  2. Francesco Araniti, detto “u Parenti
  3. Giuseppe Barillà
  4. Nicola Dascola
  5. Antonino Princi, detto “lo Sceriffo
  6. Antonio Repaci, detto Mimmo
  7. Carmelo Trapani, detto “il Tacchino

Ai domiciliari:

  1. Pietro Araniti
  2. Daniel Barillà
  3. Antonino Modafferi, detto “l’Architetto
  4. Martina Giustra

Obbligati a presentarsi alla P.G.:

  1. Natale Corsaro
  2. Antonio Dascola
  3. Caterina Iannò
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