Reggio Calabria, tutto pronto al Duomo per l’esecuzione della “Stabat Mater” di Karl Jenkins

Lo Stabat Mater è è una sequenza cattolica del XIII secolo, attribuito a Jacopone da Todi che esprime la sofferenza di Maria, madre di Gesù, durante la crocifissione e la Passione di Cristo

StrettoWeb

Grande emozione per l’esecuzione della splendida Partitura “Stabat Mater” di Karl Jenkins domenica 23 alle ore 20,30 presso la Basilica Cattedrale di Reggio Calabria, che sarà diretta dal Maestro Bruno Tirotta e che vedrà la partecipazione di ben sei cori: Free together e BeFree (dir. Marialuisa Fiore); Coro lirico “F. Cilea” (dir. Bruno Tirotta); Coro polifonico “San Paolo (dir. Carmen Cantarella); Coro polifonico “N. Manfroce (dir: Daniele Ciullo); Coro polifonico “Mater Decor Carmeli” (dir: Tito Paviglianiti). Le cantanti soliste saranno Alessia Giardini (Contralto) e Daniela Basile (Voce etnica). L’orchestra sarà la “Cilea” di Reggio Calabria.

Cosa è lo Stabat Mater

Lo Stabat Mater (diminuitivo del più completo Stabat Mater dolorosa) è una sequenza cattolica del XIII secolo, attribuito a Jacopone da Todi che esprime la sofferenza di Maria, madre di Gesù, durante la crocifissione e la Passione di Cristo. Comprende 20 strofe, tutte utilizzate dal compositore che riesce a creare una Partitura altamente evocativa nelle dodici sezioni in cui è suddivisa. Jenkins esplicita in essa una rappresentazione universale del dolore grazie all’aggiunta, ad integrazione della preghiera latina, di sei testi secolari e sacri che si trovano al di fuori del poema originale, utilizzando le lingue parlate al tempo di Gesù (ebraico, aramaico, latino e greco), nonché testi in inglese “moderno” … e anche un lamento in lingua araba.

La prima parte della preghiera, che inizia con le parole Stabat Mater dolorosa (“La Madre addolorata stava”) è una meditazione sulle sofferenze di Maria, madre di Gesù, (e, per estensione, delle madri di tutto il mondo) durante la crocifissione e la Passione di Cristo. La seconda parte della preghiera, che inizia con le parole Eia, mater, fons amóris (“Oh, Madre, fonte d’amore”) è una invocazione in cui l’orante chiede a Maria di farlo partecipe del dolore provato da Maria stessa e da Gesù durante la crocifissione e la Passione.

Nel corso dei secoli, questo splendido ed evocativo poema medioevale, è stato musicato da più di 400 compositori. La prima mondiale è stata rappresentata il 15 marzo 2008 presso la Cattedrale anglicana di Liverpool sotto la direzione dello stesso Jenkins. In occasione della nomina di quella città a capitale europea della cultura. Ha avuto centinaia di esibizioni in tutto il mondo. L’uso di opportune tonalità e scale musicali della tradizione occidentale e mediorientale permette al più noto compositore della Gran Bretagna una magistrale creazione e grande intensità al testo medievale componendo musica di intelligibilità universale.

Condividi