Nuova vita per il Residence di Punta Pellaro: l’idea pazzesca e l’interesse di un fondo di investimento

Dopo oltre 20 anni "dentro" i Tribunali, il Residence di Punta Pellaro è di nuovo libero, pronto a nuova vita: l'idea progettuale prevista

Progetto Residence Villette Punta Pellaro
StrettoWeb

Alzi la mano chi non conosce la storia del Residence di Punta Pellaro. Una storia lunga, ricca di capitoli, colpi di scena, capovolgimenti di fronte, sentenze, ricorsi, ribaltamenti, fino alla decisione della Corte di Strasburgo, al risarcimento e a quella che – oggi – potrebbe rappresentare una nuova vita per tutta l’area. La zona, un residence quasi ultimato oltre 20 anni fa e poi bloccato e confiscato, è tornato ora libero ai proprietari, i quali vorrebbero realizzare un progetto d’avanguardia, lussuoso.

La cronologia dei fatti

Prima di arrivare ai giorni nostri, però, ripercorriamo brevemente la storia, che inizia nel 2000, quando viene ottenuto il via libera per realizzare questo residence proprio a Punta Pellaro, così da regalare a famiglie e turisti un villaggio aperto sul mare, lì dove oggi si realizzano anche attività di Kite Surf, per via della zona ventilata e predisposta a questo tipo di sport. Lavori realizzati su proprietà privata e con concessione edilizia, corredata da tutti i vari nulla osta previsti (beni ambientali, codice della navigazione, Sovrintendenza ecc.).

A struttura quasi ultimata, però, una serie di denunce di stampo anche ambientalista porta la vicenda in Tribunale, con il blocco dei lavori, le indagini e la confisca del bene. Il reato è di lottizzazione abusiva. Parte così il processo. In primo grado arriva l’assoluzione ma viene confermata la confisca. In Appello viene confermata l’assoluzione e restituito anche il bene. La Procura però fa ricorso in Cassazione, che confisca nuovamente l’area, ripristinando la sentenza di primo grado. Nel frattempo gli anni passano, la struttura è abbandonata e vandalizzata, ma la storia non finisce qui. I proprietari del residence infatti decidono di arrivare fino alla Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo, che gli dà ragione e condanna l’Italia al pagamento delle spese. E’ il 2018, la vicenda diventa maggiorenne e compie la maggiore età. L’ultimo capitolo è a dicembre 2023, qualche mese fa. I proprietari ottengono così un risarcimento importante. Non c’era abusivismo, quindi niente confisca e nessuna condanna, ma il danno è stato compiuto per gli oltre 20 anni di abbandono.

Le idee di oggi

Oggi la struttura è pronta a rinascere, anche se il mondo, i gusti, il turismo e le richieste di mercato sono cambiate. L’idea, però, rimane sempre quella di regalare alla zona un residence di lusso, un’area moderna e innovativa per grandi e piccini, a un passo dal mare aperto. A tal proposito, anche per via dell’interesse dei proprietari, non sono mancati i colloqui, le interlocuzioni e i sopralluoghi, negli ultimi mesi. Anche fondi di investimento di una certa importanza e levatura, in queste settimane, si sono interessati alla zona. E c’è anche chi ha visitato la struttura e l’area con l’idea di realizzare un resort a 5 stelle. Le società proprietarie, in tal senso, hanno anche realizzato un rendering con un’idea di progetto da sottoporre agli investitori, come si può vedere nella gallery a corredo dell’articolo.

Fumata grigia, tendente al nero

Secondo quanto verificato dalla nostra redazione, la fumata del sopralluogo è stata grigia, tendente al nero. Il fondo di investimento, dopo il sopralluogo nella zona, e valutati tutti i possibili introiti, ha ritenuto per ora di non intervenire, non chiudendo però le porte. L’area circostante, purtroppo, ormai da anni è degradata e abbandonata, a partire dall’ingresso in spiaggia dal Torrente Fiumarella fino a tutta l’area della spiaggia. La speranza è che alcuni lavori previsti nella zona possano dare nuova linfa a tutta l’area, così da far avvicinare ancora imprenditori e fondi di un certo livello. Da parte dei proprietari, tuttavia, non mancano le idee, gli incontri, le interlocuzioni. Ora che il lunghissimo incubo giudiziario è terminato, l’obiettivo è far sì che il Residence di Punta Pellaro – finalmente – fiorisca davvero. E l’idea di un resort a 5 stelle non può che affascinare.

Lo stato attuale del Residence di Punta Pellaro
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