In un mondo normale dovrebbe essere – appunto – normalità. E invece fa notizia. In un sistema calcio logico, equilibrato, mosso da riforme giuste e sensate, si intende. Il riferimento è ai ripescaggi in Serie C. E ancor prima alle iscrizioni. Probabilmente infatti – ma usiamo il condizionale in attesa delle scadenze e dei responsi definitivi della Covisoc – non ci dovrebbero essere defezioni ai nastri di partenza della prossima Serie C. Tradotto: nessun ripescaggio, neanche uno, nemmeno del Milan Under 23, praticamente pronto a presentare domanda in quanto primo della graduatoria.
Dicevamo: dovrebbe essere normalità, ma invece è un risultato storico. Motivo? In caso di conferma ufficiale, e di responso positivo della Covisoc su tutte le 60 squadre, sarebbe la prima volta dopo 17 anni. 17 anni in cui c’è sempre stata almeno una non iscrizione (spesso più di una) e dunque almeno un ripescaggio. In cui la crisi del calcio italiano, e la presenza di avventurieri in cerca di protagonismo, ha portato alla lacerazione di un campionato come quello di Serie C, in cui le entrate sono pochissime e le spese di più, molte di più. Eppure non si è mai riusciti a mettere un freno per correre incontro a società – in alcuni casi anche storiche, come la Reggina – fallite due volte in meno di dieci anni.
La situazione attuale: anche il Lecco si iscrive
Tuttavia, tornando al presente, si sono pressoché schiarite le nubi riguardanti alcune società di Serie C che rischiavano di non iscriversi. I riferimenti erano soprattutto per le varie Lecco, Ascoli, Foggia, Turris, Altamura. Ci sono tutte, tra chi ha ufficializzato con un comunicato e chi lo ha fatto tramite le parole del massimo rappresentante. Il caso più spinoso, rimasto in bilico nelle ultime ore, era quello del Lecco, ma il patron Di Nunno ha assicurato: “ho completato l’iscrizione e versato la fideiussione. La squadra è iscritta al campionato”. Il tempo è fino alla mezzanotte di oggi, 4 giugno, con proroga di una settimana – quindi 11 giugno – per chi ha disputato gli spareggi promozione e salvezza.
60 su 60, dunque. La beffa, come detto, è soprattutto per il Milan, ma non solo. Subito dietro c’erano infatti Siracusa e Recanatese. La squadra siciliana, dopo aver battuto la Fenice Amaranto in finale, è la prima in graduatoria tra le vincitrici dei playoff di Serie D, quindi la seconda in assoluto dopo il Milan. E si sta anche muovendo per sistemare lo stadio, così che possa essere adeguato alle norme della Serie C. Rischia, però, di essere fiato sprecato. A questo punto, solo se la Covisoc dovesse far emergere irregolarità nelle iscrizioni di più di una squadra, gli aretusei avrebbero qualche speranza. Altrimenti, sarà ancora Serie D.
La Reggina e l’ipotesi ripescaggio mai effettivamente concreta
Qualche chilometro più a nord c’è la società di Ballarino che, in attesa di chiamarsi Reggina, continua a parlare di ripescaggio come se fosse cosa fatta. Lo ha ripetuto per mesi, illudendo i tifosi che intanto continuavano a parlare di “situazione catastrofica” o di chissà quante centinaia di migliaia di non iscrizioni. Tuttavia, già in tempi non sospetti, e cioè mesi e mesi fa, a cavallo tra vecchio e nuovo anno, su StrettoWeb scrivevamo di possibilità quasi nulle, anzi di impossibilità totale, e anche in caso di vittoria dei playoff, figurarsi con sconfitta in finale. E questo perché già nel corso dell’anno si era percepita un’aria diversa. Penalizzazioni per poche squadre, o comunque per compagini – come nel caso di Brindisi e Alessandria – destinate alla retrocessione in Serie D sul campo.
Oggi, dunque, ciò che era ipotesi concreta è diventata certezza: la Reggina dovrà giocare ancora in Serie D. E, al netto delle dichiarazioni delle ultime settimane – che parlavano di domanda di ripescaggio – Ballarino non ci ha mai creduto veramente, e lo dimostrano gli identikit degli allenatori cercati. Non lo ha mai pensato davvero, la società dello Stretto, nonostante le parole espresse pubblicamente.
Oltre a questo, però, c’è da sottolineare un altro dato: questa situazione non aiuta la Reggina. In caso di conferma definitiva, infatti, i mancati ripescaggi significano solo una cosa: che il Siracusa sarà in Serie D anche il prossimo anno. E quindi che la squadra amaranto avrà una seria concorrente alla promozione. Escluso il Trapani, una Vibonese in smobilitazione, e in attesa di capire se qualche altra squadra proverà a costruire una corazzata (occhio alla neopromossa e ambiziosa Nissa), a Ballarino avrebbe di certo fatto comodo un Siracusa ripescato in Serie C. Così dovrà lottare almeno contro gli aretusei per la promozione. Anche perché, così come i tifosi hanno ricordato, gli alibi sono terminati: acquisito il marchio, e con tutto il tempo del mondo per la costruzione della rosa, quest’anno non si può sbagliare ancora.
Ripescaggi Serie C, indiscrezioni confermate: si va verso un risultato storico