Ricorre oggi l’anniversario della strage di Ustica dove 44 anni fa morirono 81 persone: era infatti il 27 Giugno 1980 quando un DC-9 della società Itavia precipitò in mare. Ecco lo straziante racconto sul sito dedicato alla tragedia: “il 27 Giugno 1980 parte da Bologna, dall’aeroporto Guglielmo Marconi, il volo Itavia 870 Bologna-Palermo; sono le 20.08, due ore dopo l’orario previsto. L’arrivo è programmato per le 21.15. Non ci sono problemi: il DC 9 viaggia regolarmente, con a bordo 81 persone, 64 passeggeri adulti, 11 ragazzi tra i due e i dodici anni, due bambini di età inferiore ai 24 mesi e 4 uomini d’equipaggio. Durante il volo non è segnalato nessun problema, ma poco prima delle 21 del DC 9 si perdono le tracce radar. La mattina dopo tutti i giornali riportano notizie della tragedia e si cominciano anche a fare le prime ipotesi sulle cause del disastro. Passano i giorni; la lettura dei giornali ci permette di capire le prime inquietudini: il silenzio delle autorità alimenta i sospetti di una collisione. Forse i radar della Nato hanno “visto” la tragedia del DC 9 scomparso in mare, Il DC 9 Itavia aveva strutture logore oppure è stato investito da qualcosa”.
La sentenza del 2015 della Corte d’Appello di Palermo forse ha messo la parola fine alla nebbia che ha “circondato” la storia: per i giudici sarebbe stato un missile a causare la morte di 81 persone escludendo quindi sia lo scoppio di una bomba e sia un guasto al velivolo. Ma chi fu a lanciare quel missile? A questa domanda la Cassazione non potè rispondere.