Trasporti nello Stretto, attenzione alle false illusioni

Il Trasporto Pubblico Locale è normato da specifiche leggi europee nazionali e regionali

StrettoWeb

È davvero interessante leggere la proposta di due Amministrazioni pubbliche, Reggio Calabria e Messina, in relazione all’attivazione di un trasporto pubblico adibito al collegamento automobilistico (bus) tra le due città metropolitane. Temo però che agli attenti amministratori sia sfuggito più di un dettaglio.

Il Trasporto Pubblico Locale, in gergo TPL, è normato da specifiche leggi europee (Regolamento 1370/2007), nazionali (D.Lgs. 422/97) e regionali (diverse Leggi di riforma del settore), senza tralasciare la primaria Autorità di Regolazione dei Trasporti, fonte di Delibere specifiche del settore (in primis la n. 154/2019).

Il Trasporto Pubblico Locale è garantito dall’erogazione dei fondi nazionali (MIT) alle Regioni (ad esclusione della Sicilia che opera in regime di statuto speciale) e dall’integrazione dei contributi regionali e locali. Il servizio, definito “minimo”, erogato dalle società di trasporto, pubblico o private che siano ma dotate di un contratto di servizio con la Pubblica Amministrazione, ha la finalità di “garantire frequenza, qualità, regolarità per il trasporto sicuro a costi ragionevoli di elevata qualità” per le necessità di spostamento abituale (sistematica) per raggiungere il luogo di lavoro, studio oppure per raggiungere i poli dei servizi locali e sanitari.

In aggiunta occorre ricordare che i mezzi di trasporto, in special modo nel caso delle aziende di proprietà pubblica, siano acquistati nella stragrande maggioranza con fondi pubblici ed in alcuni casi per la totalità del costo. Fatte queste dovute premesse, personalmente trovo singolare quanto appreso nei gironi scorsi dagli organi di stampa. Per una serie di inopportunità che provo a spiegare.

Infrastrutture. Al momento l’attraversamento dello stretto di Messina avviene grazie ai collegamenti marittimi tra Villa San Giovanni e Messina e tra Reggio Calabria e Tremestieri, per i mezzi privati e commerciali, e tra Reggio, Villa e Messina per i soli passeggeri. Nel recente passato è stato sperimentato un servizio di collegamento automobilistico (privato) tra l’aeroporto Tito Minniti e Messina con scarso successo al punto che non è stato confermato. La principale criticità è dovuta al sistema di accessibilità agli imbarchi dei collegamenti marittimi che, sia per il porto di Villa San Giovanni sia per quello di Messina, nonostante le porte di accesso dedicate in corrispondenza degli scivoli di imbarco, non garantiscono un coefficiente di puntualità e regolarità tale da essere paragonato ad un canonico sistema di TPL.

Le code di mezzi in ingresso nei due porti non garantiscono tempi di accesso ed egresso tali da soddisfare la mission di un servizio di trasporto pubblico locale. Immaginate di essere a bordo del bus in attesa di essere trasferiti in aeroporto per l’imminente imbarco o ancora peggio check in e consegna bagagli. È un “film” già visto dai pendolari siciliani che utilizzano l’aeroporto di Reggio Calabria.

Servizio e governance. Il collegamento proposto è di tipo interregionale. Nonostante la stampa abbia ricordato come siano in corso le autorizzazioni da parte delle Regioni, nello stesso tempo è necessario evidenziare come il rilascio delle autorizzazioni per “nuova istituzione, rinnovo o modifica di un servizio di linea interregionale con autobus” avvenga da parte del MIT. Inoltre, il collegamento interregionale deve essere garantito attraverso specifici indicatori di servizio e di qualità, secondo le indicazioni dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti.

La “joint venture”, così come declarata dalla stampa, tra le due aziende pubbliche ATM ed ATAM chiaramente è una boutade. Il mandato delle due aziende di trasporto è prettamente di ambito locale e la mission non prevede assolutamente servizi in linea con quanto proposto. Diverso è iniziare a pensare ad un percorso di creazione di uno “spin off” industriale che abbia come “core” giusto appunto il soddisfacimento della mobilità collettiva nell’Area Metropolitana Integrata dello Stretto, strumento normativo attivo e mai utilizzato dalle Amministrazioni locali, ma che deve essere esteso a più modalità di servizio, in primis quelli marittimi, in attesa della realizzazione del ponte sullo stretto.

Corrispettivo e tariffa. I servizi erogati dalle due aziende sono garantititi grazie ai finanziamenti delle rispettive Regioni ed in tal caso anche con contributi degli Enti Locali. Un servizio interregionale, per grandezza, turnistica, effort di personale e mezzi, per essere allocato ad un livello di TPL di area urbana quindi per frequenza e capacità di trasporto, deve essere dimensionato pensando ad un importante impegno di spesa pubblica, se non si vuole gravare interamente sulle spalle degli utenti (tariffa elevata e non sostenibile). Il conto economico del servizio, nella fattispecie, presenta nei costi un’importante voce alla quale deve corrispondere una copertura dei ricavi ed un margine utile ragionevole calcolato secondo gli standard dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti.

Tutto ciò per essere chiari nei confronti di un territorio che tutto ha bisogno tranne che generare false illusioni. Viceversa ritengo che sia assolutamente imprescindibile pensare ad un servizio di collegamento marittimo veloce tra Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Messina, con prolungamenti all’arcipelago delle Isole Eolie con destinazione lo scalo aeroportuale reggino, possibile grazie alla presenza di un pontile il quale, oggi, necessita di una profonda ristrutturazione.
Ad maiora.

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