C’era grande attesa oggi a Vibo per la conferenza stampa del patron della Vibonese Pippo Caffo. I motivi sono legati soprattutto alla smobilitazione tecnica delle scorse settimane, dopo l’ottima stagione da poco trascorsa: la squadra che era di Buscé ha espresso il miglior calcio della categoria, arrivando terza ma lottando fino a Primavera per il primo posto. Poi il calo nel finale e la sconfitta in semifinale playoff contro la Fenice Amaranto.
La conferenza di Caffo parte dallo “sgarbo” commesso a sua insaputa: “sono stati presi dei calciatori a mia insaputa, senza avvertirmi, senza concordare con me né la durata del contratto né l’ammontare dell’ingaggio e sono anche state previste commissioni per gli agenti. Dovevo mandare a casa il direttore sportivo molto tempo fa, ma sono stato zitto e sono andato avanti. Ora però, visto che sono stato etichettato come un pezzente, dico tutto. Questi calciatori hanno firmato un biennale e uno di questi ha problemi fisici continui”.
Si passa poi alle spese, alle entrate e al budget e non mancano i paragoni con Reggio Calabria. “Quest’anno abbiamo speso 800mila euro per gli stipendi, una cifra assurda per la D e a novembre i costi sono saliti in modo assurdo. Se pensate che gli abbonamenti sottoscritti sono stati solo 120, ditemi voi come si fa ad andare avanti da soli. In Promozione ne fanno di più, con queste cifre è impossibile fare calcio a questi livelli. A Reggio hanno fatto 3 mila abbonamenti e hanno preso 800 mila euro“.
Gli imprenditori interessati
Caffo non ha mai fatto mistero del fatto che sia pronto a cedere la società, se ci fosse la possibilità. Nei mesi scorsi ha accettato una sponsorizzazione di 100 mila euro dall’UniCusano di Bandecchi, a cui è stato chiesto di far parte della società (ma il Sindaco di Terni ha declinato l’invito). Negli ultimi tempi si è fatto il nome dell’ex Messina e Catania Pietro Lo Monaco. Cosa c’è di vero? “Dietro di lui c’è un gruppo del Nord Italia che ha una certa simpatia per la Vibonese. Ma loro vogliono sapere la situazione dei campi e rendersi conto di altre cose”. Ma questa cordata non è la sola interessata: “c’è in ballo un’altra situazione con un gruppo siciliano che opera nel settore dei pannelli solari. Io ho sempre detto che posso tranquillamente cedere la società senza alcun debito”.