Un caldo weekend di giugno all’insegna delle attività più disparate: c’è chi si concede qualche ora di relax a mare, chi lavora sognando le ferie e chi, invece, si trova a dover fare i conti (o la conta?) con le elezioni. Sono ore di tensione per candidati a sindaco, aspiranti consiglieri, liste e listarelle e, soprattutto, per chi punta a convertire il suo status da eurocandidato ad europarlamentare di nome e di fatto. Il perché, in molti casi, non ci è dato saperlo: che sia un tornaconto personale o pubblico, sono comunque lì, con l’orologio in mano, che attendono lo scoccare delle 23 di domani, domenica 9 giugno, per conoscere il verdetto.
Il “metaverso” dei seggi elettorali
Che poi, lo sappiamo tutti, il conteggio non fila mai liscio come l’olio, anzi: come l’olio, il calcolo dei voti è viscoso e si rischia presto di capitombolare a terra. O su una scheda. Pensiamo, ad esempio, alle Amministrative dei Comuni in Calabria con i “fidatissimi” dei candidati: sono lì, che si aggirano per i plessi scolastici come le guardie svizzere del Papa, per cercare di capire che aria tira. Perché pure se mastro Peppe ha detto che i 4 voti della sua famiglia andranno a Tizio, bisogna capire se poi, uno di questi voti, farà il furbetto e andrà a finire Sempronio.
La scheda della discordia (o del voto disgiunto?
E poi l’indicazione dei candidati sulla scheda: nomi improbabili con Alias al seguito, gente che si scorda anche quale sia il simbolo della lista in cui si è candidato il figlio, persone che non hanno ancora capito cosa sia il voto disgiunto. Ma i migliori, secondo una personalissima analisi, sono quelli che hanno ricevuto il contentino (e no, non facciamo i puritani moralisti e scandalizzati che lo sappiamo che alcuni hanno le bollette pagate).
Arrivano tronfi al seggio, sventolando la tessera elettorale e urlando ai quattro venti – e agli scrutatori infastiditi (a proposito, perché hanno sempre quello sguardo di vittime sacrificali che non ci volevano andare quando, loro stessi, hanno fatto domanda per andarci?) – il voto del suo candidato “del corazón”.
Un piccolo recap, dunque, di quello che potremmo vedere – e preferiremmo non farlo – tra oggi e domani. Ora vado però, mi preparo per andare a dare il mio contributo. Ma prima, fatemi rileggere qualche nome: in tutta questa marmaglia è facile sbagliare! Buon voto a tutti.