Baker Hughes a Corigliano-Rossano, occasione storica a rischio?

Straface: "Flavio Stasi è stato abituato malissimo, deve coinvolgere il Consiglio Comunale sulle grandi questioni della città"

StrettoWeb

L’investimento Baker Hughes nel Porto di Corigliano potrebbe essere a rischio a causa dell’incertezza del sindaco Flavio Stasi. O, almeno, questo è ciò che pensa l’opposizione capitanata dal consigliere regionale Pasqualina Straface che paragona l’atteggiamento del sindaco a quello di “un monarca assoluto che prende decisioni da uomo solo”.

“Continuare a ripetere, così come fa il Sindaco di Corigliano-Rossano che, in assenza di una pianificazione del Porto, debba essere sistematicamente azzerata e rinviata senza tempo ogni valutazione su qualsiasi investimento e su qualsiasi opportunità di maggiore occupazione e sviluppo, equivale a dire oggi alla Baker Hughes: andatevene pure, perché qui non abbiamo bisogno di nulla, ne riparliamo forse nei prossimi decenni!”.

Per Straface “non più tollerabile, da nessun punto di vista, che su questioni di portata strategica per il futuro della più grande Città della Calabria e del suo territorio, il Sindaco continui a pretendere di valutare, analizzare, approfondire e soprattutto decidere da solo ciò che meglio oppure no, senza alcun coinvolgimento di tutti gli attori socio-economici e dei legittimi portatori di interessi, come ad esempio i sindacati”.

“Il sindaco deve confrontarsi in Consiglio Comunale”

“Purtroppo, in questi ultimi cinque anni, Flavio Stasi è stato abituato malissimo, anche per corresponsabilità di quanti avrebbero potuto e dovuto ribadire, semplicemente, che un sindaco eletto dai cittadini non solo non è un monarca assoluto ma egli ha il dovere imprescindibile di confrontarsi, di condividere e di coinvolgere anzi tutto il Consiglio Comunale, soprattutto sulle grandi questioni di sviluppo. Cosa che egli non ha mai fatto”.

“È inaccettabile che oggettive, straordinarie e storiche opportunità di investimento come quella avanzata oggi dalla Baker Hughes e domani da altre società, venga liquidata, da solo e nel chiuso di qualche stanza comunale, al pari di una decisione d’ufficio su quale strada bitumare o meno. Basta con la logica, offensiva per una grande città come Corigliano-Rossano, del capo cantiere o del direttore dei lavori. Basta demagogia e populismo su tutto”.

“Mentre il Sud cresce, Co-Ro resta isolata”

“Ciò che è ancora più grave è che quest’ennesimo ostruzionismo di Stasi avviene in un periodo nel quale con oltre 200 miliardi tra risorse europee, Pnrr, fondi ordinari e agevolazioni per il Meridione, non c’è altra zona al momento in Italia ed in Europa dove oggi è più conveniente investire”.

“Ciò significa che Corigliano-Rossano, con questi no ideologici e fondati sul nulla, rischia di continuare a restare isolata all’interno di una Calabria e di un Sud che sono diventati invece una vera e propria calamita per gli investimenti e per creare occupazione. Non possiamo consentirlo”.

“I portatori d’interesse vanno coinvolti con dati alla mano”

“Sono irricevibili ed irrilevanti le continue opinioni personali, le sistematiche valutazioni soggettive e le posizioni ideologiche di Flavio Stasi raccontate sui social. Ed è intollerabile che senza alcun confronto istituzionale, anzi tutto col nuovo Consiglio Comunale, senza alcun dibattito pubblico allargato, soprattutto senza dati, numeri, analisi e studi scientifici obbligatori per un qualsiasi confronto nel merito, egli si arroghi il diritto di assumere addirittura discutibili iniziative giudiziarie per contrastare sul nascere la realizzazione di progetti importanti, danneggiando tutti”.

“Non permetteremo di allontanare gli investimenti”

“Non indietreggeremo di un millimetro sulla necessità, denunciata ormai da tutte le categorie coinvolte, di garantire la massima trasparenza amministrativa su tutti i momenti decisionali relativi a questa vicenda e ad altre” – conclude Straface.

Consentire la reiterazione di questo metodo arrogante ed autocratico significherebbe sia continuare ad autorizzare Stasi a smantellare, come ha fatto fino ad oggi, quel che resta della democrazia in questa Città; sia ad allontanare definitivamente da questo territorio ogni ulteriore investimento ed ipotesi di sviluppo, continuando ad isolarci”.

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