Morganti da un lato e Caserta dall’altro. Così il nuovo allenatore del Catanzaro si presenta a stampa e tifosi a qualche giorno dall’annuncio ufficiale. Chi e cosa lo ha convinto? Il Presidente Noto. Anzi, un gesto del Presidente Noto. “Mi ha colpito il comportamento del Presidente. Non è stata la solita stretta di mano, ma l’abbraccio di una persona affettuosa, che vale molto di più di un contratto. Io credo molto in queste cose, al rapporto, alla voglia di creare un percorso insieme. A differenza degli altri anni, dove c’è il solito saluto di rito, in questo caso c’è stata una bella presentazione. Nel derby dell’anno scorso abbiamo parlato un po’ prima della partita, mi ha fatto una bella impressione. Sono stato molto vicino al Catanzaro da calciatore, mentre l’anno scorso c’è stato un approccio con la società”.
Un nuovo ciclo
“In questo momento finisce un ciclo e se ne apre un altro, dove dobbiamo cercare il prima possibile di costruire un qualcosa che sia bello per tutti. Non è facile, ci vuole un po’ di tempo, alla tifoseria e alla stampa chiediamo pazienza. Ovviamente cercheremo di accelerare il processo, portando una nuova idea e una nuova voglia di esprimere un calcio magari diverso”.
“Chiamiamolo anno zero o come vogliamo, ma l’obiettivo è raggiungere la salvezza il prima possibile, con tanti giovani bravi e qualche esperto di categoria. Poi possiamo dire quello che vogliamo, ma sarà il campo a decidere. L’anno scorso abbiamo visto dove è arrivato il Catanzaro, al netto degli obiettivi iniziali. Quest’anno sarà difficile mantenere la categoria, perché l’anno scorso eri una sorpresa, ora tutti ti aspettano. Ora però si volta pagina, c’è un nuovo assetto, due nuovi direttori, dei nuovi calciatori”.
Il sistema di gioco e la chiacchierata con Iemmello e Fulignati
“Il sistema di gioco? Dipende dai calciatori, da chi rimarrà, da chi arriverà. Mi piace la difesa a 4, anche se spesso ho giocato a 3. Ho sentito Iemmello, siamo stati un po’ al telefono. Sono contento perché so dell’importanza che ha Catanzaro per lui e quanto tiene alla maglia. E’ stata una bella chiacchierata. Ho sentito anche Fulignati, era dispiaciuto di cambiare casacca ma contento della nuova avventura”.
Il mercato
“In alcuni ruoli si deve intervenire il prima possibile. Il portiere è uno di questi. Il Direttore lo sa, io confido molto in lui perché abbiamo lavorato insieme. Lui sa cosa serve dal punto di vista tecnico-tattico, ma sono sereno. Come ho ritrovato Ciro Polito? Sempre uguale, sempre voglioso e combattivo. Ha accettato la sfida con tanto entusiasmo, l’ho ritrovato bene e carico. Ha qualche capello in meno e qualche anno in più”.