“Buon giorno S.E. Morrone. Questa mia lettera rappresenta lo sdegno e la delusione di un’intera comunità, quella di Reggio Calabria, in merito alla SUA decisione di chiudere il Seminario di Reggio Calabria, e sottolineo Sua perché Vescovo della nostra diocesi, ed invece di contrastarla l’ha avallata convintamente. Utilizzando la “volontà del Papa” come pretesto, non mi pare sia una legge ma un invito, avete decretato la chiusura “lenta ed inesorabile” del Seminario di Reggio Calabria, con la consapevolezza che una chiusura immediata avrebbe prodotto proteste di piazza”. Comincia così la lettera aperta al Vescovo Morrone da parte della Pro.ssa Ersilia Cedro, Segretario Cittadino di Fratelli d’Italia Reggio Calabria, in merito alla chiusura del Seminario.
“Il comunicato della sessione primaverile della Conferenza episcopale calabra recita: “determinazione a proseguire nell’istituzione di un Seminario Teologico unico, con inizio nel prossimo anno accademico, sostenuto da tutte le diocesi, mentre Reggio Calabria e Cosenza manterranno due comunità formative per gli studi filosofici”, con un unico obiettivo: dare concretezza alla riforma dei Seminari e accelerare sulla strada della sintesi e dell’unità, e quindi il trasferimento a Catanzaro della teologia, cioè degli ultimi quattro anni di studi del percorso che serve per diventare sacerdoti, cioè degli anni di studio più importanti che sono preceduti dal biennio filosofico”.
“Ma perché trasferire tutto a Catanzaro e non a Reggio? Perché l’obiettivo era salvare il Seminario di Catanzaro. Lo si salva dalla moria di vocazioni dovute allo scioglimento del Movimento Apostolico: l’unica realtà che garantiva alla Arcidiocesi di Catanzaro un gran numero di vocazioni. Chiaramente, con il crollo dovuto alla chiusura del movimento apostolico, il Seminario di Catanzaro si è letteralmente svuotato, tant’è che l’arcidiocesi di Catanzaro è tra le diocesi con meno seminaristi. Dal momento che i vescovi calabresi sono quasi tutti ex-alunni (e taluni anche ex-formatori) del Seminario di Catanzaro, allora l’idea è stata quella di svuotare le diocesi (in cui svolgono il ministero di vescovi) per soccorrere il Seminario di Catanzaro”.
“E’ così che si salva il Seminario di Catanzaro? Per partito preso. Ovviamente LEI, S.E., e tutta la CEC non avete avuto interesse alcuno nel porre l’accento sul fatto che i numeri dell’Istituto di Catanzaro fossero crollati, precisiamo che nel seminario di Catanzaro confluiscono diverse diocesi (anche della Provincia di Reggio come Locri e Palmi ad esempio). Ritorniamo al punto dello svuotamento delle diocesi: queste sono tutte diocesi a tenerlo in vita in termini di presenze, a differenza di Reggio Calabria che è unica diocesi e conta ben 18 seminaristi. L’ interesse invece era partorire una scelta “politica” in grado di porre il vessillo da appuntare sul seminario verso il quale si provano “maggiori simpatie”, imponendo quindi la chiusura dei Seminari di Cosenza e Reggio”.
“Lo scopo è quello di far collassare il Seminario di Reggio senza mai chiuderlo ufficialmente. Può cortesemente, S.E., spiegare ai fedeli e ad una comunità intera dove finiranno i soldi devoluti per la formazione del Clero e dei futuri presbiteri? Può cortesemente, S.E., spiegare ai fedeli e ad una comunità intera come mai 100 parroci della Provincia di Reggio Calabria, “per mancanza di dialogo e disapprovazione della scelta?” hanno scritto al Papa per scongiurare la chiusura del Seminario? LEI, S.E., ha sempre professato quanto fossero importanti dialogo, correttezza e trasparenza. Ci chiediamo quindi perchè su una decisione così importante per Reggio non avete discusso con i parroci e con i fedeli. Dialogo, correttezza, verità e trasparenza sono essenziali solo per i fedeli?”.
“La chiusura del Seminario di Reggio Calabria sembra più una scelta “politica” studiata e perpetrata ai danni di una intera comunità. Non di meno assistiamo inermi, ogni anno, anche durante la consegna del quadro della Madonna della Consolazione, ad una sorta di comizio politico piuttosto che ad un’invocazione di fede e speranza. Per tanto, nella consapevolezza che la nostra richiesta arrivi in un momento particolarmente delicato, anche alla luce delle recenti notizie di cronaca che hanno investito la chiesa reggina, tuttavia non possiamo non rivendicare la salvezza del seminario reggino in tutto e per tutto”.
“E per questo, Le comunichiamo S.E., come comunità, che inizia oggi la nostra protesta: faremo proselitismo con un’azione informativa della scelta “politica” adottata nei confronti di Reggio Calabria, dei suoi fedeli e della sua diocesi perché non venga in Comune ed in Provincia di Reggio Calabria versato l’8 x 1000 alla Chiesa Cattolica; faremo proselitismo con un’azione informativa della scelta “politica” adottata nei confronti di Reggio Calabria, dei suoi fedeli e della sua diocesi e scenderemo in piazza per manifestare tutto il nostro disappunto. Se non dovesse, S.E., essere ripristinato l’iter di studio completo al Seminario di Reggio Calabria ci troveremo costretti, come comunità a scrivere al Santo Padre facendo specifica di tutti i fatti elencati. Cordiali Saluti”.