Delirio Morgan: molestie e stalking alla ex, altro che genio incompreso!

Angelica Schiatti lo ha denunciato nel 2020: dopo 4 anni, nulla è stato fatto. E lui, nel frattempo, ha postato sue foto nuda e le ha mandato un pregiudicato a casa

StrettoWeb

Lo abbiamo giustificato in tutti i modi, prendendocela anche con Bugo quando, nel bel mezzo della pandemia sul paco dell’Ariston, lo ha lasciato lì da solo con il suo leggio e lo ha mandato a quel paese, sottovoce. Basiti, ne abbiamo fatto un meme: e lui, Morgan, era al centro dell’attenzione, il “genio” ribelle, consumato da vizi e vizietti, ma che faceva ridere. E abbiamo continuato su questa scia, giustificandolo per le tante cazzate sopra, sotto, davanti e dietro al palcoscenico.

Insulta il pubblico, insulta gli artisti, è dissacrante, è volgare, ma la sua carta monopoli “Esci dalla prigione” – il suo talento artistico – lo ha sempre salvato. Morgan ha lasciato un’impronta importante nel panorama musicale italiano, a partire dai Bluvertigo fino all’ultimo singolo, annunciato sui social i primi di luglio, pronto a bearsi ancora di noi che, come stupidi, lo abbiamo sempre giustificato.

Morgan, la musica è cambiata!

Oggi però, dopo l’inchiesta dettagliata su “Il Fatto Quotidiano” di Selvaggia Lucarelli, non possiamo più fargliene passare mezza. E quella carta “Esci di prigione”, francamente, la sostituirei volentieri con una “Stai là, e pure assai”. Morgan, al secolo Marco Castoldi, è stato denunciato dall’artista ed ex fidanzata Angelica Schiatti per stalking, minacce, molestie sessuali e revenge porn.

Ma la notizia non è di oggi, purtroppo. Oggi infatti, si svelano solo i dettagli più agghiaccianti di una vicenda che risale al 2020 – e, forse per questo la sparata di Morgan Sanremo, già abbastanza “instabile” -. I due, Castoldi e Schiatti, hanno avuto una relazione nel 2019, poi da lei interrotta. E, come nel più classico dei casi, quello che si definisce genio, outsider, il “musicista più bravo e sensibile”, in realtà si rivela un inetto e basta. E neanche così intelligente.

Le minacce e il revenge porn: “vi sparo una tripletta di video porno di A.”

Castoldi, infatti, non può accettare la fine di quella relazione e va avanti, oltre, troppo oltre. Non solo perseguita Angelica, trasferitasi addirittura a casa del padre per paura di incontrarlo, ma addirittura si vanta del suo essere stalker, delle sue minacce, degli insulti che rivolge all’artista, oggi compagna del noto cantante Calcutta, anche lui finito nel mirino di Morgan.

Come si dice, chi si loda si imbroda: e Morgan, nel tentativo maniacale di autocelebrarsi, di erigersi lui stesso vittima di Angelica, che non ha parlato per 4 anni ma che lo ha denunciato, in un bel gruppetto WhatsApp manda foto intime della donna, per poi preparare il “suo pubblico”: “e adesso per la gioia di tutti i segaioli del mondo vi sparo una tripletta di video porno di A. che vi mettono a posto per qualche anno”. Per finire in bellezza – si fa per dire – ci mette dentro anche un po’ di revenge porn, giusto per identificarsi pienamente.

La spedizione punitiva a casa di Schiatti

Perché diciamocelo, pur non scrivendolo a chiare lettere, è possibile trovare almeno una decina di sinonimi per appellarsi a individui di questo tipo. E poi, il colpo di genio (ma non quello dell’artista, piuttosto del criminale): contatta due siciliani, tra cui uno pregiudicato, per chiedere di scovare la casa di Angelica Schiatti a Bologna – che convive con Calcutta – “e di portargliela perché si deve svuotare le palle”.

Il dolore “silenziato” di Angelica Schiatti

Ma la vittima, Angelica Schiatti, in tutto questo barcamenarsi di messaggi, minacce, insulti e molestie, vive 4 anni di orrore: perché lei lo denuncia, nel lontano 2020, viene attivato il Codice Rosso, ma lo Stato non l’ha mai protetta. Neanche uno straccio di divieto di avvicinamento, che ha permesso all’ex giudice di X-Factor di poter affittare una casa VICINO ALLA VITTIMA.

Dopo vari tira e molla, ritardi, stasi e aggiornamenti, la prossima udienza è fissata per il 13 settembre 2024. Dopo un’udienza preliminare in cui si è cercato un accordo tra le parti. Come se una vittima potesse mai accordarsi con il suo carnefice, come se i soldi potessero comprare e far sparire la paura, la vergogna, l’ansia, il timore di riuscire, almeno in parte, a vivere.

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