Le elezioni in Francia e le storture della legge elettorale

Rassemblement National ha prevalso anche al secondo turno, aumentando la percentuale di voti fino al 37,05% ma la vittoria è andata alla Sinistra mentre Macron è arrivato terzo. Come si è arrivati a questa situazione?

StrettoWeb

Non esistono leggi elettorali perfette che consentono una rappresentatività equa del voto popolare. Partendo da questa premessa analizziamo le elezioni legislative in Francia da un punto di vista delle percentuali dei vari partiti. In questo secondo turno, i francesi si sono espressi così: Rn (Le Pen e Bardella) hanno ottenuto il 37,05% dei consensi e 143 seggi, la Sinistra di Melenchon il 25,95% dei consensi e 182 seggi, mentre Ensemble, al coalizione di Macron, ha raggiunto il 24,54% e 168 seggi. Ma come si è arrivati a questa situazione?

Il punto

In numeri assoluti il Rassemblement National ha prevalso anche al secondo turno, aumentando la percentuale di voti fino al 37,05%. Ciò nonostante, alla fine raccoglie solo 143 seggi. Il Nouveau Front Populaire raccoglie in percentuale meno che al primo turno, il 25,95%, ciò nonostante porta a casa la maggioranza dei seggi.
Infine, Ensemble, è il gruppo politico che ha più beneficiato della desistenza, perché con appena il 24,54% dei voti porta a casa 168 seggi, 15 in più del RN.

Sono le tipiche storture del sistema a doppio turno. In sostanza, il patto di desistenza ha funzionato nella misura in cui ha fermato l’avanzata del partito di Marine Le Pen. Obiettivo raggiunto. Ma ciò è avvenuto per Macron al prezzo di rendere il NFP primo raggruppamento.

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