False assunzioni di migranti, Repubblica cambia idea sulla denuncia di Meloni: il premier aveva ragione

Dall'esposto di Meloni alla procura Antimafia, l'inchiesta sul Click-day ha subito un'accelerata e 47 persone sono state indagate

StrettoWeb

Scovata dalla finanza una presunta rete di reati legata al click-day e all’immigrazione clandestina grazie a un’inchiesta che ha accelerato a seguito dell’esposto del premier Meloni alla procura nazionale Antimafia. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, riciclaggio, autoriciclaggio, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le 47 misure cautelari sono state notificate ad altrettanti soggetti residenti nelle province di Salerno, Napoli, Caserta, Potenza, Matera, Cosenza, Sassari, L’Aquila e Pesaro-Urbino.

Repubblica cambia idea

Lo scorso 8 giugno, “La Repubblica” titolava “Meloni e l’esposto sui migranti: la premier per farsi uno spot bussa al magistrato sbagliato”, ma circa un mese dopo, precisamente il 10 luglio, lo stesso giornale titolava “Salerno, false assunzioni di migranti durante i click day, 55 indagati. Anche il premier Meloni segnalò il caso”. Insomma nel giro di poco tempo si è passati da un estremo ad un altro Meloni passa sa opportunista elettorale e segnalatrice di un sistema mafioso.

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