Feltri chiede scusa alle cameriere di Catanzaro, esempio di donne straordinarie | VIDEO

Un video per celebrare l'orgoglio di essere cameriere e di vivere a Catanzaro: alle offese di Feltri si risponde lavorando

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L’infelice uscita di Vittorio Feltri, direttore de “Il Giornale” ha fatto il giro d’Italia tra critiche e anche sostegno. Perché, mentre Feltri se ne usciva con la frase razzista “la Salis vestita come una cameriera di Catanzaro”, c’è pure chi gli ha dato ragione. Dimenticando, dunque, di scindere l’appartenenza politica dal semplice rispetto verso il prossimo.

Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro, ha “ripreso” Feltri tacciandolo, appunto, di razzismo e dichiarando che avrebbe intrapreso azioni legali nei suoi confronti per l’offesa alle donne, in particolare alle catanzaresi che mandano avanti attività che fanno girare l’economia della città.

L’orgoglio delle cameriere di Catanzaro

Ad indignarsi, però, non è solo il Primo Cittadino ma anche – com’è giusto che sia – le “dirette interessate”, le cameriere di Catanzaro. Che hanno deciso di rispondere a Feltri con un video significativo in cui, proprio insieme a Fiorita, ribadiscono l’orgoglio di essere cameriere straordinarie, lavoratrici oneste, e soprattutto di Catanzaro. Tant’è che, latte di mandorla in mano, brindano proprio a Feltri e rispondono con garbo alla sua battutaccia.

Viva le cameriere di tutta Italia, quelle di Catanzaro un po' di più. La dedica a Vittorio Feltri

Feltri fa “mea culpa” da Cruciani

Sarà stato il video, saranno state le accuse – o forse le offese – fatto sta che il direttore de Il Giornale ha fatto “mea culpa” e si è scusato da Cruciani e Parenzo ai microfoni de “La Zanzara”. Una presa di coscienza che, però, “non cancella l’amarezza e l’indignazione ma quanto meno le attenua” – riporta Fiorita.

Feltri non chiede mai scusa, ne sa qualcosa la Raggi, e se ha ritenuto di farlo, sia pure a denti stretti, vuole dire che ha capito di averla fatta grossa. Mi basta. Ma non dobbiamo commettere l’errore di abbassare la guardia nella difesa della nostra terra e dei nostri figli.
Orgoglioso delle nostre splendide donne che con dignità, eleganza e professionalità ogni giorno svolgono un lavoro molto importante per l’accoglienza e per le famiglie. Anche per loro ho l’obbligo di andare avanti nella mia battaglia, assieme a tanti sindaci calabresi, perché ci sia una sola Italia, solidale, dove tutti i cittadini debbono avere le stesse opportunità.

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