Inchiesta Ducale, Scopelliti: “io non ho festeggiato in piazza, come altri… Spero qualcuno chiami Schlein…”

Le parole dell'ex Sindaco e Governatore Scopelliti in merito all'inchiesta Ducale, che tra gli altri ha coinvolto anche il Sindaco di Reggio Calabria Falcomatà: "nuovo scioglimento sarebbe un dramma, spero per il bene di Reggio che qualcuno chiami Schlein"

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Giuseppe Scopelliti ieri è stato a Motta San Giovanni per parlare del suo libro “Io sono libero”. Per la prima volta, l’ex Sindaco reggino e Governatore calabrese ha parlato dell’inchiesta Ducale, quella che ha coinvolto tra gli altri il Sindaco Falcomatà“Quando ho letto quella mattina questa comunicazione sui mezzi di informazione, devo dirvi sinceramente cosa ho provato: sono stato male tutto il giorno, perché ho pensato al danno di immagine che produceva per la mia città quella notizia. E poi ho pensato anche ai diretti interessati, a loro, alle loro famiglie, ai loro affetti. Questa cosa mi ha colpito. Devo dire la verità: non entro nel merito dell’aspetto giudiziario, non mi interessa, ne rimango fuori, anche perché io non ho mai stappato bottiglie di champagne e festeggiato in piazza, come invece altri hanno fatto per le mie disavventure“, ha tenuto a precisare Scopelliti in riferimento ai comportamenti tenuti dall’opposizione quando a trovarsi indagato fu lui, da Governatore (dopo la condanna in primo grado però si dimise, senza ricorsi).

I toni utilizzati da Scopelliti sono pacati e moderati. Non vuole vendetta, ma che la sua città non cada nel baratro. “Il Sindaco Falcomatà anni fa ha detto forse l’unica cosa bella della sua legislatura: noi siamo geneticamente diversi. E ha ragione. Noi non abbiamo mai costruito le nostre fortune sulle disgrazie altrui, ma sul nostro coraggio, sui nostri saperi e sulla nostra voglia di combattere”. E sui rischi futuri: “premetto che non sono un sostenitore dell’arrivo della Commissione di accesso. Questo ammazzerebbe ancora una volta la mia città. Io non sono come loro. Questa cosa sarebbe devastante. Però leggo che tutto questo susseguirsi di eventi, che tutti questi rapporti, comunque emergono. E che la città non può rischiare un secondo commissariamento. Quindi io auspico che ci sia un senso di responsabilità, che ad oggi non vedo ma che spero venga acquisito nei prossimi giorni, e che spinga tutti a mettersi da parte, cioè a rassegnare le dimissioni. Penso che sia la cosa forse più giusta al momento”.

“Certo, le responsabilità sono in mano soprattutto a chi ha il compito di governare, ma io dopo una condanna in primo grado da Presidente della Regione mi sono dimesso. Potevo fare ricorso. Dissi semplicemente che in Calabria una istituzione che viene macchiata da una sentenza viene delegittimata. E in Calabria quando si governa bisogna essere legittimati, sennò si perde l’autorevolezza. Qui auspicherei che qualcuno dei vertici trovasse cinque minuti di tempo per chiamare Schlein e dire che qui c’è il rischio che il Governo mandi la commissione d’accesso: quindi dovrebbe dirle ‘fai dimettere i tuoi e andiamo tutti a casa'”. 

“Alla fine, quando viene la commissione d’accesso, nella sua relazione, se emergeranno questi fatti ormai pubblici, credo che c’è un grande rischio: che prima dei due anni non si voterebbe. Ma anche che buona parte di chi c’è all’interno sia considerato incandidabile. Io penso sempre che la politica deve fare la politica e se qualcuno deve andare a casa non può farlo per questioni giudiziarie, ma per inadeguatezza e incapacità a governare. Tutto deve restare nell’ambito politico”, ha aggiunto Scopelliti.

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