Ne abbiamo già discusso ma è doveroso ritornare su una questione che ritengo strategica per la città. Il dualismo tra accessibilità (alla città) e sostenibilità (della città). Altrimenti gli sforzi profusi dalle istituzioni centrali rimarranno vani. Facciamo chiarezza. La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di conversione in Legge del decreto del 7 maggio 2024 n. 60, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione.
Il cd “Decreto Coesione” contiene interventi che si inseriscono nel quadro della revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sono volti ad accelerare e rafforzare l’attuazione degli interventi finanziati dalla politica di coesione. Il provvedimento si pone come obiettivo quello di accelerare l’attuazione della politica di coesione europea 2021-2027 nei settori strategici, tra i quali rientra il settore dei trasporti e, nella fattispecie, quello aereo.
Tra le novità è d’obbligo segnalare un intervento che farà (tanto) discutere e che appare pioniere in un settore, quello del trasporto aereo, sempre “tutelato” sul versante degli oneri verso i passeggeri. In particolare, il comma 3-bis prevede che a decorrere dal primo agosto 2024 nel territorio regionale della Calabria cesserà l’applicazione dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri sugli aeromobili. In sostanza vi è uno stravolgimento dei conti per le società di gestione, gli Enti e, soprattutto, benefici diretti sui vettori e quindi sui passeggeri.
Che cosa succede?
In Calabria, dunque, ai Comuni in cui ha sede l’aeroporto (Lamezia Terme, Reggio Calabria ed Isola Capo Rizzuto) non saranno dovuti i trasferimenti derivanti da parte dell’incasso dell’addizionale, che quindi non sarà applicata ai biglietti aerei, e parallelamente, la Regione provvederà a versare ai Comuni la quota parte spettante per ciascun passeggero rendicontato. Un cosiffatto sistema economico-finanziario ha permesso la realizzazione di un importante progetto di sviluppo territoriale (calabrese) del vettore Ryanair, prima compagnia in Italia per volume di passeggeri trasportati.
Nei giorni scorsi è stato presentato dalla compagnia irlandese un piano di investimenti in Calabria che prevede l’aggiunta di un aereo (Boeing B737-800) a Reggio Calabria ed un altro a Lamezia Terme, per un investimento complessivo di circa 180 milioni di Euro, unitamente all’introduzione di nuove rotte in tutti gli aeroporti calabresi (Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria). La visione illuminante della Regione ha permesso un importante sviluppo strategico economico e turistico della Calabria in quanto Ryanair, in risposta all’abolizione della tassa municipale, prevede dal prossimo inverno una base di 4 aeromobili sul territorio (2 a Reggio Calabria e 2 a Lamezia Terme), una crescita del 50% del volume trasportato (fino a 1 milione di passeggeri aggiuntivo), 15 nuove rotte per la regione ed un indotto di oltre 1200 posti di lavoro.
Al di là delle informazioni inerenti alle nuove rotte, di cui 7 interessano direttamente lo scalo aeroportuale Tito Minniti, (Londra Stansted, Bruxelles Charleroi, Milano Malpensa, Pisa, Frankfurt Hahn, Katowice e Parigi Beauvais), è importante evidenziare l’introduzione di uno strumento normativo che lascia presagire un notevole seguito sul resto del territorio.
L’intervento della Regione Calabria apre indubbiamente altri panorami. È la stessa Ryanair, in occasione della conferenza stampa in Calabria, che “invita ora tutte le Regioni italiane ad eliminare questa tassa regressiva. In particolare, Sicilia e Sardegna dovrebbero seguire il positivo esempio della Calabria e rivoluzionare la loro connettività eliminando la tassa. Ryanair potrebbe offrire ulteriori 3 milioni di posti all’anno per la Sicilia e 2 milioni per la Sardegna, trasformando la connettività su base annuale, come fatto a Trieste ed ora in Calabria. Non vediamo l’ora di accogliere milioni di passeggeri a bordo dei nostri voli da e per la Calabria, sperimentando i benefici del nostro investimento e delle politiche progressiste della Regione”.
Le politiche di pricing indubbiamente costituiscono un elemento sostanziale del settore, ma se aggiungiamo anche le politiche di trasformazione infrastrutturale degli scali allora sì che un sistema aeroportuale diventa protagonista assoluto dello sviluppo economico di un territorio. Ancora di più se le amministrazioni locali seguono gli indirizzi strategici di Stato e Regione. In questo quadro la Calabria, così come tutte le Regioni che avranno la possibilità di adottare politiche di sostegno economico e turistico, può rappresentare una delle principali destinazioni turistiche, con una crescita importante negli anni ed un aumento significativo dei flussi turistici.
E (l’Amministrazione Comunale di) Reggio come reagisce?
Basti pensare alle polemiche inutili e contro producenti emerse in occasione del G7 del Commercio. Europa, Governo e Regione Calabria investono continuamente in un territorio che ha l’obbligo di andare avanti con le proprie forze. La città ha l’obbligo di seguire questi indirizzi strategici.
Mi riallaccio a quanto postato dal direttore Caridi nei giorni scorsi sul tema del G7: “Dovremmo essere tutti entusiasti di questa vetrina straordinaria, senza precedenti nella storia, per giunta in concomitanza con i voli di Ryanair e il rilancio dell’Aeroporto dello Stretto. Perché a Reggio Calabria, anche grazie a questo G7, nei prossimi mesi arriverà tanta gente che in riva allo Stretto spenderà i suoi soldi”.
Cotanta verità è giustificata dalla letteratura economica ed, in chiusura, mi piace ricordare come tantissimi esempi nel mondo mostrano, che per ogni Euro speso in investimenti sulle infrastrutture e sui servizi connessi al segmento aeroportuale si ha un ritorno medio di circa 3 Euro in termini di spesa totale sostenuta sul territorio e 3 Euro di valore aggiunto, frutto del cosiddetto Moltiplicatore Keynesiano.
Questo significa che vi sono tutti i margini per rendere migliore la nostra città.
Ad maiora.