Messina, rilevazione territoriale dei prezzi al consumo per il mese di giugno

Per la città di Messina nel mese di giugno 2024 si registra un incremento tendenziale del +0,6% e congiunturale del 0,2%, dell’indice dei prezzi al consumo

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L’ufficio Statistica del Comune di Messina rende noti i dati dei prezzi al consumo a Messina nel mese di giugno 2024. L’impianto dell’indagine, basato sull’utilizzo di una pluralità di canali per l’acquisizione dei dati, ha continuato a consentire di ridurre gli effetti negativi del più elevato numero di mancate rilevazioni sulla qualità delle misurazioni della dinamica dei prezzi al consumo. In base alle stime preliminari, l’Indice generale dei prezzi al consumo per l’Intera Collettività Nazionale (NIC) per la città di Messina nel mese di giugno 2024 si registra un incremento tendenziale del +0,6% e congiunturale del 0,2%, dell’indice dei prezzi al consumo.

Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente: prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,4%), bevande alcoliche e tabacchi (2,8%), abbigliamento e calzature (2,1%), mobili, articoli e servizi per la casa (+0,7%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,9%), trasporti (+1,3%), ricreazione, spettacoli e cultura (+1%), istruzione (+0,9%), servizi ricettivi e ristorazione (+3,3%), altri beni e servizi (+2,7%). Decrescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente: abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-7,4%), comunicazioni (-3,6%). L’analisi sintetica dei fattori che hanno contribuito a determinare le dinamiche di prezzo più marcate dei beni e servizi a rilevazione centralizzata nel mese di giugno 2024 è così distribuita:

Prodotti per fumatori: si registra un aumento congiunturale del prezzo degli altri tabacchi (+0,4%; +6,3% il tendenziale), dovuto all’aumento di alcuni tabacchi da inalazione.

Energia elettrica: nel mercato libero si si rileva, in termini congiunturali, un calo delle tariffe dell’energia elettrica (-0,9%; -25,0% il tendenziale) a fronte di un aumento del gas di città e gas naturale (+2,1%; -24,1% il tendenziale). In aumento, risulta anche il gas di città e gas naturale del mercato tutelato (+3,6%; +30,7% il tendenziale).

Servizi di telefonia e di comunicazione: si riscontra una lieve diminuzione congiunturale nei servizi di telefonia mobile (-0,1%; -0,8% il tendenziale), nei servizi internet su rete mobile (-0,1%; -1,0% il tendenziale) e nei servizi di telefonia fissa a banda larga (-0,1%; +2,1% il tendenziale), a fronte di un lieve aumento dei servizi di telecomunicazione bundle (+0,1%; +1,8% il tendenziale).

Servizi di trasporto: nel trasporto aereo si registra un aumento generalizzato. Il maggiore incremento interessa i voli nazionali (+24,4%; -6,2% il tendenziale), seguiti da quelli intercontinentali (+13,3%; -14,2% il tendenziale) e da quelli europei (+4,4%; -13,1% il tendenziale). In direzione opposta, si rileva una diminuzione dei prezzi del trasporto marittimo (-5,5%; -10,6% il tendenziale), dovuto alle destinazioni verso l’interno, in particolare verso le isole maggiori. Infine, si registra un aumento nei trasporti ferroviari nazionali (+0,4%; +10,5% il tendenziale), a causa della minore disponibilità di offerte commerciali per il servizio alta velocità.

Attività turistiche e ricreative: in termini congiunturali, si rileva un aumento dei prezzi su tutta la filiera turistica, con i pacchetti vacanza che aumentano sia a livello nazionale (+2,4%; +20,5% il tendenziale), sia a livello internazionale (+0,9%; +1,6% il tendenziale). Sempre in termini congiunturali aumentano i prezzi dei villaggi vacanze, campeggi, ostelli delle gioventù e simili (+12,7%; +5,7% il tendenziale) e degli agriturismi (+3,5%). Per quanto riguarda le attività ricreative, registrano un aumento i parchi di divertimento (+0,8%; +4,5% il tendenziale) e gli stabilimenti balneari (+1,5%; -1,1% il tendenziale).

Cultura: si registra un aumento dei prezzi per gli abbonamenti tv e video in streaming legati alla visione di eventi sportivi (+2% il congiunturale e +3,8% il tendenziale); si rileva, inoltre, un aumento dei prezzi dei giornali a diffusione nazionale (+0,4%; +3,9% il tendenziale) a fronte di una diminuzione dei periodici (-0,3%; -0,2% il tendenziale) riconducibili a una diversa distribuzione degli allegati.

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