Moda, primeggia la Calabria: 3 calabresi tra i migliori talenti IED in passerella a Roma | NOMI

L’appuntamento annuale con i giovani fashion designer dell’Istituto Europeo di Design, dal titolo We Are The Project, è un focus sulla personalità di studentesse e studenti, che diventano il vero progetto da celebrare. Tra i racconti in passerella quelli delle giovani calabresi: il ritratto della noia come emozione del nostro tempo, il legame tra modellistica e sartoria, la condizione di alienazione e smarrimento che ognuno di noi può in qualche momento della vita ritrovarsi ad affrontare

  • Paola Pattacini, Head of IED Roma Fashion School con tutti i designer
  • Mauvaise fou di Maria Pia Ruggero_ph Paola Labianca 05
  • L'Ennui di Annamaria Jerino_ph Paola Labianca 03
  • Dritto Filo_Maria Bruni_Ph Paola Labianca 04
  • Dritto Filo_Maria Bruni_Ph Paola Labianca (2)
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“We are the project”: è questo il claim che accompagna il fashion show di fine anno dell’Istituto Europeo di Design, e che porta in passerella le migliori creazioni moda di studentesse e studenti di Fashion Design e Design del Gioiello IED Roma, quest’anno dedicate a celebrare sé stessi, la propria personalità e il proprio percorso creativo. Mercoledì 10 luglio, Le luci del catwalk si sono accese su diciannove progetti di moda, ai piedi dell’acquedotto romano che abbraccia la sede IED: dodici capsule collection, quattro collezioni di accessori e tre di gioiello. Tra i progetti in passerella, quelli della giovane cosentina Maria Bruni (Rende), e delle due reggine Annamaria Jerinò (Gioiosa Jonica) e Maria Pia Ruggero (Montebello Ionico).

I progetti

Dritto filo, progetto di Maria Bruni, è un focus sulla modellistica che vuole enfatizzare il legame prezioso che si crea tra il filo e la mano, tra l’abito e l’artigiano, un rapporto che attraverso la manualità e il contatto diretto con il tessuto fissa un’identità profonda e indelebile.
“L’ennui”, progetto di Annamaria Jerinò, è dedicato alla noia, che secondo la studentessa è l’emozione che più descrive il vivere contemporaneo. Con l’affermarsi del fast fashion, che ha generato la tendenza dell’acquisto compulsivo, si è spesso sommersi dai propri oggetti, così tanto da non sentire più alcun rapporto con loro. “Viviamo dunque nel tempo della noia?”, si domanda Annamaria.
Mauvaise fou, collezione di Maria Pia Ruggero – Mauvaise Foi è il racconto della condizione di alienazione e smarrimento che ognuno di noi può in qualche momento della vita ritrovarsi ad affrontare. Secondo la giovane designer, la società costringe ogni individuo a indossare giorno per giorno diverse maschere, portandolo a perdersi in un labirinto mentale pieno di confusione e sentimenti contrastanti. A un certo punto della vita, però, ogni individuo è chiamato ad addentrarsi con lucidità in questo labirinto, affrontandolo e uscendone vincitore.

Le parole della Head of Fashion School IED Roma

“We are the project è un inno alla libertà di essere sé stessi, di mostrarsi al mondo con il proprio talento e le proprie ambizioni”, ha commentato Paola Pattacini, Head of Fashion School IED Roma. “Oggi i designer presentano progetti fondati sull’alta sartorialità, che è da sempre un tratto distintivo della nostra sede. I lavori portano poi in scena una moda senza genere e senza confini, ma che rappresenta e mette a nudo l’anima di chi l’ha creata”.

Quest’anno, il fashion show romano ha posto inoltre l’accento sulla coralità e interdisciplinarità e contato il contributo di tutte le sue scuole: le classi di Design hanno progettato il layout delle passerelle e realizzato i gadget donati agli ospiti durante la serata, la scuola di Arti Visive ha arricchito l’evento con un mash-up di progetti video e un dj set, la scuola di Comunicazione ha ideato la campagna social per lanciare la kermesse. E per la prima volta uno spazio è stato dedicato anche alle creazioni più originali realizzate dai licei romani con cui IED Roma ha sviluppato progetti PCTO.

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