Nove americani a Reggio Calabria, una settimana da reggini: Bronzi, Tropea e taranta-trap | INTERVISTE

Nove ragazzi americani hanno vissuto una settimana a Reggio Calabria: siamo andati a conoscerli per farci raccontare la loro esperienza

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    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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Un americano a Roma“, anzi no. “Nove americani a Reggio Calabria”. Non è il titolo di un nuovo film con Carlo Verdone, anche se l’esperienza potrebbe diventare un vero e proprio spot turistico per la città dello Stretto. La storia che vogliamo raccontarvi oggi è quella vissuta in prima persona da un gruppo di studenti provenienti da diverse parti degli Stati Uniti che nell’ultima settimana hanno vissuto Reggio Calabria da veri e propri reggini.

Un ‘esperimento culturale’ riuscito grazie all’organizzazione di ih British School, promotrice dell’evento per il 19° anno, e di alcune famiglie reggine che hanno accolto ragazzi e ragazze statunitensi nelle proprie case.

Nove americani a Reggio Calabria: come ha risposto il territorio?

Nove americani a Reggio Calabria: una settimana da veri local

I ragazzi che hanno preso parte allo scambio culturale hanno svolto diverse attività nelle quali hanno scoperto le bellezze del territorio. Accolti con un welcome party domenica 7 luglio dallo staff di ih British School, i ragazzi si sono goduti i paesaggi mozzafiato di Tropea; hanno svolto un tour guidato presso il Museo Archeologico Nazionale ascoltando la storia dei Bronzi di Riace; hanno ammirato la bellezza di Scilla durante una gita in barca; hanno svolto una passeggiata nella ‘Greek Area’ tra Bova Marina, Bova Superiore e l’Amendolea con tanto di cena a base di prodotti tipici.

E non è finita qui! Nei momenti di svago, gli americani hanno vissuto Reggio Calabria da veri e propri reggini fra un tuffo a mare e una passeggiata tra Lungomare Falcomatà e Corso, piatti della tradizione e l’immancabile tarantella.

Un ragazzo colpito dall’atmosfera folkloristica ha deciso di improvvisare un freestyle con uno scacciapensieri come beat dando vita a un mix fra le due culture. Venerdì sera il ‘Bye bye party’ presso il circolo Made in Med, la festa per salutare la città con pietanze preparate dagli stessi ragazzi insieme alle famiglie ospitanti.

Cosa ne pensano gli americani di Reggio Calabria?

Durante l’ultima sera dei ragazzi americani a Reggio Calabria, StrettoWeb ha fatto un salto alla festa di addio per conoscere meglio i ragazzi e soprattutto scoprire quali siano state le loro emozioni vissute in questa settimana, nonché il loro giudizio sulla città.

Emily ci ha raccontato di essersi “legata moltissimo alla famiglia e alla ragazza che l’ha ospitata, come fosse sua sorella. Io non ho una sorella ed è stato come se l’avessi avuta per la prima volta“. Emily ha inoltre spiegato di essere rimasta molto sorpresa della possibilità di fare lunghe passeggiate in città, abitudine che non è presente dove vive negli USA, e ha apprezzato molto la possibilità di cenare tutti insieme, in relax, anche a tarda sera.

Interessante la storia di Jordan Chiappetta, il cui nonno è originario di Cosenza: “ho scelto di venire in Calabria per conoscere la storia della terra in cui hanno vissuto i miei familiari“. Il ragazzo ha apprezzato “il cibo e le spiagge“, premiandole rispetto a quelle americane, ma anche “l’ospitalità dei reggini” spiegando di aver avuto paura di poter avere nostalgia di casa, ma di essersi “sentito in famiglia tutto il tempo“.

Laura, la tutor brasiliana che ha accompagnato i ragazzi, ha sottolineato “la bellezza di Tropea” e il “fascino dei Bronzi“, spiegando di aver già visto anche a Roma statue bronzee “ma non belle quanto quelle reggine” che l’hanno colpita per la loro storia e per il fatto che siano state ritrovate in mare proprio sulle coste calabresi.

Ilaria, studentessa della ih British School, ci ha raccontato di come alcuni ragazzi americani avessero paura del mare e non sapessero nuotare ma di come, grazie al suo intervento e a quello della sua famiglia che ha fornito loro una ciambella gonfiabile, i ragazzi abbiano superato la loro paura e si siano goduti le acque di Bagnara e di Tropea insieme a tutti gli altri!

Cosa ne pensano gli americani di Reggio Calabria? Ospitalità, cibo, cultura e storie incredibili!

Anche i genitori protagonisti: l’esperienza di due mamme reggine

Dopo aver sentito le testimonianze dei ragazzi, abbiamo voluto ascoltare anche il parere di due mamme che, nell’ultima settimana, hanno accolto ‘un figlio in più’ in casa propria. Un’esperienza formativa anche per i genitori che, con ironia, hanno proposto “un corso di inglese per le mamme e i papà” al fine di stare al passo con i figli.

A proposito di figli, le due mamme reggine hanno evidenziato quanto un’esperienza del genere abbia contribuito alla crescita personale delle proprie figlie, alla loro maturità e abbia permesso loro di fare un’esperienza culturale e di vita che ricorderanno per sempre.

Americani a Reggio Calabria: l'esperienza vissuta dal punto di vista delle mamme
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